Altroconsumo, associazione italiana di consumatori senza fini di lucro, prosegue la propria campagna mirata a far emergere possibili anomalie nel settore farmaceutico e, più in generale, salutistico. In questa occasione, a finire al centro del mirino della sigla è il farmacista, con la sua attività di vendita, sia online che offline. L’associazione di consumatori ha reso noto infatti di aver portato a termine un’inchiesta su 28 farmacie online e 10 offline, secondo cui, dopo aver acquistato dieci confezioni di un noto lassativo, nessuno avrebbe verificato o chiesto spiegazioni in merito alle ampie quantità ordinate.

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«Nessun filtro automatico – si legge sul sito di Altroconsumo – ha bloccato l’ordine, nessun farmacista ci ha contattato (via email o al telefono: i recapiti devono essere indicati nell’ordine) per chiederci i motivi di un acquisto così ragguardevole di lassativi: 300 compresse, con le quali si può andare avanti due mesi e mezzo (alla dose massima consigliata di quattro confetti al giorno). Per inciso: sul foglietto illustrativo si raccomanda di non superare una settimana di trattamento». Stesso comportamento, secondo Altroconsumo, si è osservato anche nelle «farmacie fisiche». Delle dieci visitate, infatti, l’associazione riferisce che il farmacista «tutte le volte ha recuperato le dieci confezioni di lassativo e ha battuto lo scontrino, senza fare una piega. In due casi, entrambi a Roma, non avevano il farmaco e ci hanno suggerito di ordinare le confezioni richieste e di tornare il giorno dopo».

Altra anomalia emersa dall’inchiesta di Altroconsumo è relativa all’incongruenza tra il prezzo praticato online e quello offline, da parte della stessa farmacia. «Dalle nostre prove a campione su dieci siti – evidenzia l’associazione -, il prezzo è risultato uguale solo in due casi. Quando i prezzi sono diversi, quello online come è facile intuire – è sempre più basso di quello praticato nella farmacia fisica». Condizioni che, a parere di Altroconsumo, lasciano emergere la duplice anima del farmacista: «Da operatori sanitari a commercianti».

Dopo un articolo apparso lo scorso luglio su FarmaciaVirtuale.it, relativo ad una possibile crociata di Altroconsumo contro i prodotti salutistici, Francesco Palagiano, segretario dell’Associazione scientifica farmacisti italiani (Asfi), aveva commentato che i test sui prodotti salutistici effettuati dalle associazioni di consumatori «puntano a tutelare la popolazione, non a colpire la farmacia». Nello specifico, il farmacista aveva evidenziato che «si tratta semplicemente del lavoro che le associazioni devono fare e che fanno da sempre». Dunque, secondo Palagiano «non c’è alcuna crociata in atto. C’è piuttosto la condivisibile aspirazione a valutare i prodotti attraverso dei test comparativa».

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