mancata-concorrenza-farmacieLa redazione di FarmaciaVirtuale.it ha ricevuto e pubblica la lettera di un farmacista lettore, Luigi Schlich, che esprime il suo parere in merito al recente studio di cui ha dato notizia la rivista The Economic Journal e firmato da Giacomo Calzolari, Andrea Ichino, Francesco Manaresi e Viki Nellas, che ha puntato il dito contro «la mancanza di concorrenza» nel settore della farmacia in Italia. Lo studio, dal titolo «Inelastic Buyers And Competition», ha preso in considerazione la categoria dei giovani genitori, misurando in che modo i prezzi di alcuni prodotti per la puericultura variassero in funzione del numero di bambini nati in una determinata località.

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Luigi Schlich, farmacista in Cagliari, nella lettera inviata a FarmaciaVirtuale.it solleva varie perplessità in merito alla pubblicazione dello studio. Il professionista infatti evidenzia come, per la scelta della categoria merceologica analizzata, si sia usata quella dei prodotti per l’infanzia, definita «senza dubbio populistica», selezionata probabilmente con «la chiara intenzione di andare astutamente a toccare la parte “sentimentale” del lettore per provocare una reazione emotiva che di per se lo orienta negativamente nei confronti della farmacia e del farmacista, privandolo della necessaria oggettività di giudizio». Con riferimento ai prodotti scelti, il farmacista evidenzia che sono ormai fuoriusciti dal canale da anni e che «sono rinvenibili con assoluta facilità in qualunque bottega, negozio, super o ipermercato sul territorio, diversificandosi in migliaia di referenze dalle qualità più disparate», puntualizzando che «è chiaro che a maggiore qualità corrisponde in generale maggior prezzo». «Il prezzo basso legato ad una alta qualità – spiega Schlich – è un trucchetto che viene utilizzato dalla grande distribuzione, la quale può in alcuni casi e per periodi di tempo limitati lavorare a guadagno zero per accaparrarsi clientela».

Altro punto oggetto di osservazione è la localizzazione della farmacia, secondo il farmacista infatti «non viene presa in esame la localizzazione della farmacia: in Italia il territorio è, più che in altri paesi, frazionato in parti la cui morfologia geografica implica spesso una certa difficoltà di accesso». Per questo motivo, spiega, «è evidente che solo questo fatto giustificherebbe dei prezzi leggermente più alti della media». Schlich sottolinea inoltre come il ruolo professionale del farmacista non sia considerato nello studio. «E’ veramente ora di smettere di sottovalutare le capacità del farmacista. Storicamente egli è l’ultimo anello di una catena assistenziale penosa, fatto che gli consente di toccare con mano quante siano le problematiche del paziente del Ssn, abbandonato dai servizi ospedalieri, dai medici di famiglia e spesso dal pronto soccorso». «La capacità del farmacista – prosegue – di risolvere le numerose problematiche, a volte assumendosi pericolosamente responsabilità che non gli competono pur di non abbandonare il paziente a se stesso, gli conferisce l’autorevolezza ad essere un prezioso consigliere anche in questo caso riguardante prodotti per bambini». Per questo motivo, spiega,a «anche questo aspetto andrebbe inquadrato nel contesto generale dei prezzi», chiedendosi quale professionista sanitario dedichi gratis parte del proprio tempo a risolvere le problematiche dei propri clienti.

Il farmacista cagliaritano fa notare inoltre di come sia fuori luogo parlare di «liberalizzazione», in un settore, «come quello dei prodotti per bambini, in cui c’è stata una totale deregulation e che è completamente in mano alla grande distribuzione organizzata». A tal proposito sottolinea di come «un terzo delle farmacie private italiane è in grandissima crisi, ma i consumatori hanno tantissime possibilità di scelta». Proprio con riferimento alle varie possibilità, esterne al canale farmacia, Schlich evidenzia alcune dinamiche comportamentali a suo avviso tipiche della GDO: «Peccato che la gente comune si sia già dimenticata che tempo fa Altroconsumo aveva rilevato una enorme differenza di prezzi tra i super-ipermercati Coop di Liguria e della vicina Toscana». «Ancora una volta – conclude Schlich – assistiamo ad un opportunistico attacco alla farmacia per il semplice fatto che esiste».

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