586.000 ricette con una punta di 34.988 il 6 maggio. Sono questi i dati presentati dal ministero della Salute al trentesimo giorno dall’entrata in vigore della nuova ricetta elettronica veterinaria. «In totale – evidenzia il dicastero in una nota -, dall’avvio della sperimentazione, le prescrizioni elettroniche hanno già superato il milione e di queste circa l’80% riguarda i piccoli animali». In aggiunta a ciò, lo scorso 10 maggio 7.888 attività, tra farmacie, parafarmacie e depositi autorizzati alla vendita diretta, sono arrivati a dispensare almeno una ricetta. Il ministero riferisce inoltre dei vari problemi occorsi durante il mese di avvio, per i quali la «Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, insieme al Centro servizi nazionale (Csn) dell’IZS di Abruzzo e Molise e alle associazioni di categoria, in particolare quelle dei veterinari e dei farmacisti, è al momento impegnata a superare gli ostacoli che si sono presentati e a semplificare l’utilizzo a vantaggio di tutti i professionisti, con un conseguente effetto positivo anche per i cittadini». Vengono ridimensionati anche i rallentamenti relativi ad erogazione e spedizione delle rev, «anche in virtù – spiega il ministero – di una maggiore dimestichezza da parte degli utenti nell’utilizzo del sistema rev». Tuttavia, il ministero punta il dito contro «alcune strutture informatiche», le quali «utilizzerebbero in modo non trasparente web services rallentando il sistema».
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Nella nota il ministero riferisce inoltre di alcune novità in arrivo. La prima è riferita alla possibilità di «far dialogare i servizi web del Sistema Informativo Nazionale della Farmacosorveglianza con i software gestionali usati dalle strutture veterinarie», al fine di «facilitare la vita degli utenti». Mentre, per agevolare la sostituzione del farmaco da parte del farmacista, «viene indicato nella rev, il numero di telefono del veterinario o della struttura, che può essere modificato dallo stesso veterinario secondo modalità rintracciabili nella pagina del manuale utente». In questo caso, «l’aggiornamento del numero telefonico fatto dall’utente, sarà attivo il giorno successivo».
Infine, con riferimento alla problematica sorta nei giorni scorsi relativa alla gratuità o meno della prescrizione elettronica, in favore dei possessori di animali, che aveva portato a scintille tra Federfarma ed alcune associazioni di veterinari, il ministero precisa che «in ogni caso, resta al medico veterinario la facoltà di decidere sul proprio onorario, in piena autonomia, senza alcun tipo di interferenza e secondo quanto previsto dalle norme vigenti e la deontologia professionale. Il medico veterinario, dunque, non può essere obbligato né alla gratuità, né a tariffe fisse per l’emissione di una ricetta. La ricetta del medico veterinario può essere gratuita o a pagamento, secondo la stessa libertà di onorario che pre-vigeva all’introduzione della rev».
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