«La Fip sostiene che i farmacisti di comunità possono svolgere un ruolo attivo nei test diagnostici fornendo test e informazioni pre e post-test ai pazienti, anche nei casi di un potenziale risultato falso negativo. I farmacisti della comunità possono anche aiutare a segnalare casi positivi alle autorità sanitarie pubbliche per il follow-up e la ricerca dei contatti. Laddove i governi stanno aumentando i test tra le popolazioni, la Fip incoraggia e supporta i farmacisti a svolgere un ruolo se sono in grado (cioè formati e autorizzati)». È la posizione della Federazione farmaceutica internazionale (Fip), assunta in uno statement pubblicato venerdì 22 gennaio 2021, in merito al ruolo che i professionisti hanno nello svolgere test per la ricerca di Covid-19. «Molte farmacie e farmacisti di comunità – evidenzia la Fip – sono disponibili per fornire questi test essenziali in questo momento e non vedono l’ora di unire gli sforzi con altre professioni sanitarie utilizzando questa strategia per tenere sotto controllo l’attuale pandemia».

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Priorità sia etica che di salute pubblica

La posizione alla luce delle «necessarie rigorose misure preventive che comportano limitazioni alle libertà individuali e blocchi prolungati», per via delle quali «è vitale per tutti i paesi espandere i propri percorsi di test coinvolgendo i farmacisti e i loro team nel fornire ulteriore accesso ai test e opportunità per le persone di essere informati sui test». In tale direzione, la Fip puntualizza che «le farmacie comunitarie garantiscono la parità di accesso alle misure di prevenzione delle malattie e contribuiscono a garantire la massima qualità di vita e di funzionamento possibile in tutte le fasi della vita. Laddove i farmacisti di comunità sono disponibili e in grado di fornire test diagnostici Covid-19, la Fip esorta i governi e le autorità sanitarie a supportarli nel farlo, in modo da facilitare test di massa rapidi, sicuri e professionali. Questa è una priorità sia etica che di salute pubblica».

La guida a cura del SARS-CoV-2 Testing Working Group

Lo scorso novembre la stessa federazione aveva reso noto di aver prodotto una guida a cura del SARS-CoV-2 Testing Working Group, che aveva valutato i metodi di test diagnostici e i dispositivi attualmente disponibili. Il documento illustra il funzionamento dei diversi tipi di test diagnostici e l’interpretazione dei risultati. Le tabelle riassumono le informazioni relative a diagnosi di infezione in atto (con test antigenici / virologici / molecolari), diagnosi di infezione pregressa (test sierologici, chiamati anche anticorpi) e infine raccolta dei campioni. Ciò sebbene ogni stato membro dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, abbia stabilito dei propri protocolli e dei propri standard di attuazione dei test. La guida, prodotta con il contributo dell’organizzazione membro della FIP, l’American Society of Health-System Pharmacists, verrà aggiornata non appena saranno disponibili ulteriori informazioni.

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