Poca o scarsa aderenza alla terapia antidiabetica, sia di tipo I che di tipo II. È quanto emerge dall’analisi dei dati della campagna DiaDay 2019, svolta da lunedì 11 a sabato 16 novembre 0219 dalle 5.654 farmacie che hanno effettuato gratuitamente il monitoraggio dell’aderenza alla terapia, mediante la compilazione di un questionario in oltre 16.700 pazienti diabetici. I numeri, presentati mercoledì 4 dicembre a Roma, dimostrano come ben due pazienti su tre non somministrino correttamente i farmaci prescritti dal medico. Nel dettaglio, secondo quanto emerge dalle informazioni diramate da Federfarma, «la scarsa aderenza alla terapia è un fenomeno che accomuna tutte le classi di età», mostrando che «l’aderenza più elevata si registra tra gli ultra 74enni ma con una percentuale pari solo al 40,46%. Questo vuole dire che ben il 60% dei diabetici, pur all’interno della classe di età che annovera i pazienti più “diligenti”, non segue correttamente la terapia prescritta».

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«Ben il 67,25% dei diabetici di Tipo 1 e il 61,68% dei diabetici di Tipo 2 – si legge nel rapporto – non si cura come dovrebbe. Segue bene la terapia solo il 32,75% dei diabetici di Tipo 1 e il 38,32% dei diabetici di Tipo 2». Inoltre, «anche coloro cui è stata prescritta l’insulina non seguono correttamente la terapia e solo il 34,89% risulta molto aderente». Dati preoccupanti anche per il l’autocontrollo della glicemia. Federfarma evidenzia che solo il 39,72% dei diabetici «monitora la glicemia con la frequenza consigliata dal medico».

«Sono dati allarmanti – commenta Vittorio Contarina, vicepresidente di Federfarma e coordinatore dell’iniziativa -. Un’aderenza così scarsa alla terapia da parte dei pazienti diabetici – puntualizza il dirigente – comporta conseguenze gravissime per la salute, oltre che enormi costi per il Servizio sanitario nazionale. Dopo due edizioni focalizzate sulla ricerca di persone che non sapevano di essere diabetiche o a rischio, nelle quali la farmacia ha dimostrato il suo ruolo nell’attività di screening e prevenzione, quest’anno ci siamo occupati del monitoraggio del paziente cronico, cercando di valutare il grado di aderenza dei diabetici alla terapia prescritta dal medico. E’ questo un modo per accompagnare il paziente nel suo percorso di cura, convincendolo a correggere gli errori e ad adottare i comportamenti più adatti per migliorare l’aderenza alla terapia. Quest’anno – conclude Contarina – il numero di rilevazioni è stato inferiore rispetto agli anni passati, perché nelle due edizioni precedenti sono stati coinvolti tutti i cittadini, mentre in questa terza edizione solo i cittadini con diabete conclamato».

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