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Lo stesso quotidiano economico ricorda anche che le due società erano «finite nel mirino dell’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni con l’accusa di svolgere “abusivamente” un servizio analogo a quello postale, subendo una sanzione di 300mila euro e l’obbligo di iscriversi al registro che disciplina gli attori autorizzati. A quanto pare la domanda dell’azienda è stata accolta, aprendo le porte all’ennesimo segmento di business per la multinazionale di Seattle». Il che comporta anche che «le controllate di Amazon saranno sottoposte alla vigilanza Agcom e dovranno inquadrare i propri dipendenti ai sensi del contratto nazionale del settore postale (oggi si ricorre al Ccnl logistica)».
Come riferito ai propri lettori in più occasioni dal nostro giornale, Amazon negli Stati Uniti è già sbarcato nella vendita di medicinali Otc e sembra seriamente interessata anche ad entrare nel settore della vendita di medicinali con obbligo di prescrizione. Benché in Italia non siano state avanzate ipotesi simili, almeno per ora, non è escluso che l’espansione del modello e del marchio nel nostro Paese possa rappresentare un preludio all’avvio di nuovi business. Soprattutto se le operazioni americane (a cominciare dalle conseguenze dell’acquisizione di PillPack) dovessero dare i loro frutti.
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