farmaci-di-fascia-a-parafarmaciaLa prima sezione penale del tribunale di Catanzaro ha assolto una farmacista che era stata citata in giudizio con l’ipotesi di violazione dell’art. 348 del codice penale. In quanto titolare di una parafarmacia nella frazione di Badolato, infatti, aveva somministrato in più di un’occasione dei farmaci di fascia A: ciò avrebbe comportato, di conseguenza, l’esercizio abusivo della professione. Secondo i giudici, però, l’imputata è stata assolta «perché il fatto non costituisce reato». «L’istruttoria dibattimentale – hanno spiegato i giudici – non ha permesso di accertare la commissione del reato descritto. Le doglianze afferiscono, in particolare, ad un episodio in cui avveniva la vendita, dietro presentazione di regolare ricetta medica, di prodotti farmaceutici presso la parafarmacia di proprietà dell’imputata», in presunta violazione delle norme che regolano il commercio di prodotti ricadenti nella “fascia A”. «A tal proposito – sottolinea la sentenza – occorre evidenziare che è abusiva, e dunque punta, la condotta di chi compie un atto che sia riservato in via esclusiva ad una categoria professionale, senza essere stato abilitato all’esercizio di questa, o perché non abbia mai ottenuto il titolo, o perché sia stato radiato dall’albo, o perché non ne faccia più parte». La farmacista in questione, proseguono i giudici, «come si evince dai documenti acquisiti agli atti, risulta essere in possesso delle qualifiche e delle idoneità che le consentono di svolgere la professione di farmacista, poiché è laureata in Farmacia, è abilitata alla professione ed è titolare di una farmacia a Badolato Superiore e di una parafarmacia a Badolato Marina, ed è regolarmente iscritta all’albo dell’Ordine dei farmacisti di Catanzaro». Pertanto, ha concluso il tribunale, «alla luce di quanto sopra emerso appare conseguente l’incompleta realizzazione della fattispecie incriminatrice per difetto dell’elemento soggettivo richiesto per l’integrazione del reato contestato. Si impone pertanto necessaria declaratoria di assoluzione». Ivan Giuseppe Ruggiero, presidente delle Libere Parafarmacie Campane, ha reagito con soddisfazione alla notizia: «La farmacia non è luogo esclusivo per dispensare i farmaci, lo ha specificato questa sentenza. Anche in parafarmacia è possibile dispensare i farmaci con ricetta, basta essere abilitati a farlo. Che il governo liberalizzi immediatamente il settore: siamo stufi e umiliati di essere bloccati sulla fascia C, sul delisting, quando poi possiamo dispensare tutto, come afferma il giudice in questa sentenza».

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