Non è bastato un primo avvertimento per scongiurare i casi di sciacallaggio ai danni degli ignari cittadini, con il rischio di adombrare l’operato di migliaia di farmacisti impegnati da giorni per sostenere la popolazione nell’emergenza coronavirus. A riaccendere nuovamente i riflettori sulla lotta allo sciacallaggio è Marco Cossolo, presidente di Federfarma, probabilmente in seguito ad alcune foto rilanciate da alcune testate giornalistiche rivolte al pubblico, relative a presunte speculazioni sui prezzi di cessione delle mascherine vendute a prezzi fuori mercato. Si tratterebbe, se le ipotesi venissero confermate, di pochi casi che tuttavia spingono il sindacato a manifestare con fermezza contrarietà ad eventuali abusi che dovessero colpire i cittadini.

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Il dirigente sottolinea in proposito che «Federfarma rimane vigile. Qualora effettuati i dovuti controlli, fossero confermati episodi di sciacallaggio, ci costituiremo parte civile. Non vogliamo – prosegue Cossolo che i cittadini, per i quali ci stiamo adoperando con tanto impegno, siano danneggiati ne’ vogliamo che l’avidità di pochi leda l’immagine di una categoria che non mi stancherò mai di ringraziare e che anche in questa emergenza sta lavorando con grande efficienza malgrado le difficoltà».

Solo lo scorso febbraio Federfarma si era detta apertamente contraria ad ogni forma di speculazione messa in atto ai danni del pubblico. Anche la Fofi, dal canto suo, aveva ricordato il quadro normativo e i reati penali a cui il farmacista si sarebbe esposto nel caso di speculazioni sui prezzi in funzione della diffusione del coronavirus.

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