«Si ricorda che speculare sulla vendita di prodotti di prima necessità (mascherine, gel disinfettanti, etc.) integra il reato di cui all’art 501 bis del Codice penale, che punisce chiunque, nell’esercizio di qualsiasi attività produttiva o commerciale, compie manovre speculative in modo da alterare il mercato interno con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822». È quanto riferisce la Fofi in una circolare indirizzata ai presidenti degli ordini dei farmacisti e ai componenti il comitato centrale della Fofi, intenzionata a far luce sull’assetto normativo a cui i farmacisti si espongono se fautori di comportamenti anomali durante il periodo di maggiore necessità legato alla diffusione in alcune aree d’Italia del coronavirus covid-19.

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«Come chiarito dalla Corte di Cassazione – si legge nella circolare – , “ai fini della sussistenza del reato di manovre speculative su merci, può integrare in astratto una manovra speculativa anche l’aumento ingiustificato dei prezzi causato da un singolo commerciante, profittando di particolari contingenze del mercato. … omissis… Invero, la consumazione del reato richiede la sussistenza di comportamenti di portata sufficientemente ampia da integrare un serio pericolo per la situazione economica generale, con il rilievo che la locuzione “mercato interno”, contenuta nella citata norma, rende certamente configurabile la fattispecie criminosa anche quando la manovra speculativa non si rifletta sul mercato nazionale, ma soltanto su di un “mercato locale”, però il pericolo della realizzazione degli eventi dannosi deve riguardare una zona abbastanza ampia del territorio dello stato, in modo da poter nuocere alla pubblica economia” (Sez. VI, sent. n. 14534 del 27-10-1989)».

Dunque, l’avviso della Fofi: «È pertanto, vietato variare nel tempo, in modo sproporzionato e ingiustificato, il prezzo di cessione di prodotti acquistati alle medesime condizioni nella stessa fornitura, approfittando dell’aumento della domanda degli stessi e di particolari situazioni contingenti, quando questo possa comportare un danno all’economia nazionale». È utile ricordare in proposito che anche Federfarma alcuni giorni prima si è schierata contro qualsiasi tipo di speculazione: «In tale attività – ha spiegato il sindacato in una nota -, Federfarma garantirà ogni supporto alle organizzazioni territoriali e, qualora si avviassero procedimenti penali a carico di farmacie che abbiano commesso attività speculative, si costituirà parte civile a difesa della categoria».

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