Raggruppamenti farmacie, in Danimarca no alle “catene” ma sì alle “filiali”

Il 28 aprile 2015 il parlamento della Danimarca ha concesso il proprio via libera alla legge per la “Modernizzazione del settore farmaceutico”. La nuova normativa – secondo quanto riferito da Le Quotidien du Pharmacien – ha voluto preservare l’indipendenza dei titolari del Paese scandinavo rispetto alla possibilità di creare “catene” di farmacie. Tuttavia, la nuova disciplina consentirà di possedere più di un esercizio, a patto che non superi il limite massimo di sette farmacie per uno stesso proprietario. Con un ulteriore vincolo: esse dovranno essere aperte in un raggio non superiore ai 75 chilometri rispetto all’esercizio “madre”.
A far discutere, tuttavia, è soprattutto un’altra decisione che è stata assunta assieme a quella di limitare la creazione di catene: si tratta del fatto che la presenza di un farmacista in ciascuna delle “filiali” non sarà obbligatoria. La gestione potrà infatti essere affidata a personale privo della qualifica: basterà un farmacista che si assuma ufficialmente la responsabilità di supervisionare un esercizio di riferimento e un massimo di tre “succursali”. Ma per esercitare tale attività di vigilanza non dovrà far altro che recarsi almeno quattro volte all’anno presso le “filiali” al fine di effettuare un controllo.
Inoltre, la nuova legge dispone due obblighi a carico dei farmacisti. Il primo riguarda la necessità di effettuare alcuni aggiornamenti professionali rispetto ai medicinali per le malattie croniche (novità che scatterà a partire dal 1 gennaio 2016). Il secondo è legato invece ad un nuovo servizio richiesto ai titolari: questi ultimi, a partire dall’inizio del 2017, saranno obbligati a consegnare presso il domicilio dei pazienti i medicinali di cui essi hanno bisogno, qualora secondo il medico curante il loro stato di salute renda impossibile il ritiro in farmacia. La consegna dovrà essere effettuata tra le ore 18 e la mezzanotte del giorno in cui i medicinali sono stati prescritti.