abusivismo professionale farmaciaGianfranco Prada, presidente nazionale dell’Andi, lancia un appello: “Che fine ha fatto il provvedimento (S 2281) contro l’abusivismo approvato all’unanimità dal Senato e ora in attesa di iniziare il suo iter alla Camera?”. Prada, infatti, è preoccupato per i tempi di approvazione del decreto di legge che modifica l’articolo 348 del codice penale e che inasprisce le pene per l’esercizio abusivo di una professione sanitaria.

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“La nostra paura – ha spiegato il presidente dell’Andi – è quella che, ancora una volta, si voglia “insabbiare” un provvedimento per cui ci battiamo da decenni e che, finalmente, sanzionerebbe adeguatamente chi esercita abusivamente una professione regolamentata e chi, in possesso dei requisiti di legge per esercitarla, favorisce l’illecito. Per questo abbiamo sollecitato i componenti la Commissione Giustizia della Camera affinché sblocchino l’iter». Il ddl, infatti, è stato trasmesso dal Senato alla seconda Commissione Giustizia della Camera già da due mesi, ma non risulta ancora calendarizzato. Quindi, in altre parole, non è ancora prevista una discussione in Commissione Giustizia.

“Il finto dentista – ha ricordato Prada prendendo in esempio una delle tante professioni sanitarie – verrebbe finalmente punito con la reclusione fino a due anni e con la multa da 10.000 a 50.000 euro. Il prestanome poi verrebbe sanzionato con la stessa pena e le attrezzature dello studio in cui si compie il reato verrebbero confiscate, oltre ad essere sospeso dalla professione. Ancora oggi troppi cittadini vengono non solo truffati da finti dentisti, e da chi gli mette a disposizione le strutture per farlo, ma rischiano di vedere compromessa per sempre la propria salute orale. Continuare con atteggiamenti attendisti – ha continuato Prada – non fa altro che favorire questo esercito di truffatori, stimati in almeno 15.000 solo in ambito odontoiatrico, che da decenni continua a farla franca grazie a pene ridicole ed alla connivenza del mondo politico che mai è riuscito a porre fine a questo illecito. Inoltre, sentire chiedere la revisione del provvedimento alla Camera per questioni assolutamente infondate, modifiche che richiederebbero un nuovo passaggio al Senato, o mettere in discussione i numeri sui presunti finti dentistici, fa pensare che chi chiede ciò in realtà sia spaventato dalle sanzioni e cerchi in ogni modo di impedire l’approvazione di una legge che, finalmente, impedisce ai truffatori di mettere le mani in bocca agli italiani, creando danni irreparabili”.

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