Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, il nuovo anno porterà – salvo proroghe dell’ultimo minuto – una serie di novità di carattere tecnico/fiscale che avranno ripercussioni sul modo di lavorare delle farmacie. Tra queste, la necessità – per i fornitori degli enti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) – di “negoziare”, ovvero ricevere e trasmettere, ordini elettronici attraverso il Nodo smistamento ordini (Nso), affinché siano liquidabili le fatture emesse con decorrenza 1° febbraio 2020 per i beni e 1° gennaio 2021 per i servizi, fatta salva la facoltà di anticipare l’utilizzo del sistema previo accordo tra le parti acquirenti e fornitrici. FarmaciaVirtuale.it ne ha parlato con Emiliano Minella, responsabile dei sistemi informativi Sediva/Studio Bacigalupo Lucidi, il quale ha evidenziato le peculiarità e le differenze tra sistema Nso e Peppol. Quest’ultimo infatti sarà utilizzato da diverse Regioni italiane, tra cui l’Emilia Romagna.
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Quali sono le differenze tra Nso e Peppol?
«Il Nodo smistamento ordini (Nso) è una infrastruttura in grado di operare avvalendosi di vari canali telematici tra i quali si annovera Peppol, acronimo di Pan-European Public Procurement Online. Si tratta di un progetto promosso dalla Commissione Europea per individuare un insieme di elementi infrastrutturali e di specifiche tecniche che abilitino e facilitino le procedure di eProcurement».
Quali sono i riferimenti normativi?
«Con la Circolare 3 del 6 dicembre 2016 che definisce le “Regole tecniche aggiuntive per garantire il colloquio e la condivisione dei dati tra i sistemi telematici di acquisto e di negoziazione”, l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha introdotto PEPPOL come architettura di riferimento per garantire l’interoperabilità nell’e-Procurement pubblico».
E la situazione in Emilia-Romagna?
«Senza alcuna pretesa di esaustività, relativamente alla normativa regionale dell’Emilia-Romagna possiamo indicare che già nel 2013 la Legge regionale n. 17 del 2013 ha introdotto il principio di trasmissione telematica che ha poi trovato la sua “identità” attuale con la delibera regionale n. 287 del 2015 con la quale l’Agenzia per lo sviluppo dei mercati telematici della Regione Emilia-Romagna (Intercent-ER) aderirà al progetto Peppol. L’esperienza di lungo corso della Regione ER con il PEPPOL è probabilmente il motivo dell’adozione di tale “canale” in modalità esclusiva (almeno fino a oggi) rispetto alle altre modalità ammesse dal Decreto».
Cosa cambierà per le farmacie in Emilia-Romagna?
«Le farmacie nella Regione ER sono state invitate dalla Regione ER a dotarsi di codici identificativi PEPPOL individuali denominati Participant ID Peppol escludendo, al momento, la possibilità di avvalersi di una PEC o del CODICE UNIVOCO NSO. Rimane ferma l’opportunità per le farmacie di poter affrontare questo nuovo adempimento con procedure “sostenibili” che riducano al massimo le attività manuali e in questo sarà derimente avvalersi di piattaforme. Tra queste, Skynet in grado di coniugare in un unico contesto informativo gli accreditamenti SDI – NSO – PEPPOL in modo da evitare o ridurre al minimo “collage” manuali di informazioni tra ordine e fattura mettendo a disposizione delle farmacie assistite sia i CODICI UNIVOCI SDI NSO che i Participant ID Peppol. Alla data odierna sono solo 21 le aziende in Italia accreditate come AP/SMP PEPPOL riconosciute dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) che ricopre il ruolo di PEPPOL Authority italiana. L’elenco completo è disponibile aprendo questo collegamento».
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