Farmacopea omeopatica europea«A seguito dell’adeguamento a una direttiva europea, il medicinale omeopatico è legittimato in tutti gli Stati membri dell’Ue. Ma non tutti i Paesi in cui si utilizza o si produce e commercializza l’omeopatia posseggono una propria Farmacopea omeopatica (mentre ne hanno tutti una ufficiale per gli altri farmaci)». A sottolinearlo è la Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati (Fiamo), che ricorda come le Farmacopee rappresentino «un insieme di norme relative a qualità e tecniche delle preparazioni farmaceutiche, dei singoli costituenti e contenitori, a garanzia della loro sicurezza d’uso. Nel caso specifico, esse descrivono i metodi di realizzazione delle preparazioni omeopatiche».
L’associazione indica quindi quelle che vengono definite «le Farmacopee omeopatiche europee più storiche e utilizzate», ovvero la tedesca GHP (German Homoeopathic Pharmacopoeia; HAB in lingua tedesca Homöopathisches ArzneiBuch), la cui prima edizione risale al 1872, e la francese PhOF (Pharmacopée Homeopathique Française), edita dal 1898. Infatti, «la più recente Farmacopea Omeopatica Europea (European Pharmacopoeia), attinge norme dall’una e dall’altra delle suddette Farmacopee, a volte riportandone i metodi di entrambe» La Fiamo ricorda anche che «le preparazioni omeopatiche si ottengono attraverso un processo di deconcentrazione progressiva (diluizioni di solito 1:10, 1:100, o 1:50.000, a seconda delle “scale” che si vogliono ottenere) del materiale di partenza, e di dinamizzazione successiva ad ogni passaggio di diluizione. Il prodotto omeopatico così diluito e dinamizzato viene utilizzato per la realizzazione del medicinale nella forma farmaceutica desiderata (prodotto finito)».
La Federazione è stata protagonista di una querelle con la FNOMCeO, dopo che quest’ultima, all’inizio di maggio, aveva preso posizione con un articolo firmato dal medico Salvo Di Grazia e pubblicato sul sito dottoremaeveroche.it, nel quale si spiegava che «allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche secondo i canoni classici della ricerca scientifica. Infatti, diversi studi condotti con una metodologia rigorosa hanno evidenziato che nessuna patologia ottiene miglioramenti o guarigioni grazie ai rimedi omeopatici. Nella migliore delle ipotesi gli effetti sono simili a quelli che si ottengono con un placebo». A tali affermazioni aveva poi risposto la Fiamo , manifestando il proprio «dissenso assoluto rispetto alla posizione della FNOMCeO».

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