La Nutrition foundation of Italy ha realizzato un dossier, a cura del suo presidente Andrea Poli, focalizzato sugli effetti di varie categorie di integratori sulla funzione immunitaria. Lo studio, intitolato “Stile di vita, alimentazione e integrazione nell’epoca del Covid-19. Lo stato dell’arte” è pubblicato sul sito integratoriebenessere.it di Integratori Italia. Secondo una ricerca realizzata dalla società Kantar coinvolgendo 1000 intervistati, interpellati dal 31 gennaio al 3 febbraio 2021, il 58% dei consumatori dichiara di utilizzare gli integratori come misura preventiva, per preservare lo stato di salute e l’efficienza del sistema immunitario. «Gli interventi di salute pubblica e le vaccinazioni – dichiara Andrea Poli – sono di importanza determinante nel limitare la diffusione e l’impatto delle infezioni. Le gravi conseguenze di patologie come il Covid-19 in termini di morbilità e mortalità per infezioni respiratorie, sottolineano l’esigenza di affrontare questi temi in modo articolato e globale, anche considerando, in casi specifici, la possibile supplementazione con integratori alimentari».

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Il ruolo delle vitamine D, C, B6 ed E

«Il ricorso agli integratori alimentari – afferma Integratori Italia – può rappresentare, nell’ambito dei limiti di sicurezza fissati dal Ministero della Salute, un modo efficace per sostenere la funzione immunitaria stessa. Quando è l’alimentazione a non essere adeguata, una strategia di immunoprotezione può derivare da integrazioni mirate, per le quali esistano prove convincenti di efficacia e di sicurezza». Secondo quanto riportato dal dossier di Nutrition foundation of Italy, le vitamine D, C, B6 ed E possono contribuire a garantire un corretto funzionamento del sistema immunitario. «La vitamina D – si legge nel dossier – è largamente coinvolta nella regolazione delle funzioni del sistema immunitario. La sua carenza può contribuire ad aumentare il rischio di infezioni. La vitamina C supporta la crescita e la funzionalità delle cellule responsabili del sistema immunitario, favorisce la risposta dei globuli bianchi alle infezioni e l’eliminazione dei microrganismi patogeni. Grazie alla vitamina B6, invece, il nostro organismo è facilitato nella formazione di globuli bianchi e nell’assicurare il normale funzionamento dei linfociti. La vitamina E, infine, protegge le cellule dell’organismo dallo stress ossidativo».

Anche vari minerali possono avere effetti sul sistema immunitario

In merito ai minerali, ampia attenzione è data dal dossier a zinco, ferro, selenio e rame. «Lo zinco – si sottolinea nel documento – è essenziale per il normale sviluppo e la funzione delle cellule che partecipano alla risposta immunitaria. Per quanto riguarda il ferro, studi sull’uomo hanno rilevato come la sua carenza possa, tra l’altro, alterare l’equilibrio tra cellule antinfiammatorie e proinfiammatorie. Un aumento dell’assunzione di selenio da parte di soggetti sani, ma con livelli relativamente bassi delle concentrazioni plasmatiche del selenio stesso, invece, migliora l’immunità cellulare. Infine, un effetto favorevole sul mantenimento della funzione immunitaria è riconosciuto dalla European food safety authority (Efsa) anche al rame». Tra gli altri integratori presi in considerazione dallo studio della Nutrition foundation of Italy, viene riconosciuto agli omega 3 e ai botanicals, un ruolo di acceleratori per la risoluzione dei processi infiammatori.

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