«Un plauso va all’assessorato regionale e ai rappresentanti di Fimmg e Snami per aver dato avvio ad un ampliamento di funzioni che certamente corrispondono ai principi fondanti della presa in carico del paziente cronico, come sanciti dal Piano nazionale della cronicità». Comincia così il capoverso titolato “Aprile 2019”, contenuto in una lettera che Federfarma Bergamo e Lecco, a firma dei rispettivi presidenti, hanno inviato all’indirizzo di Federfarma Lombardia. Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, la Regione Lombardia ha siglato lo scorso aprile un accordo con Fimmg e Snami, relativo alla possibilità per i medici di eseguire telemedicina ed esami diagnostici direttamente nei confronti degli assistiti. Dopo la pubblicazione della notizia, FarmaciaVirtuale.it aveva riportato l’opinione di Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, la quale oltre ad aver fornito ulteriori dettagli su quanto evidenziato, aveva raccolto favorevolmente l’iniziativa che, a suo avviso, avrebbe garantito una maggiore risposta alle esigenze del territorio.
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La questione tuttavia non è passata inosservata, al punto che i dirigenti delle delegazioni di Bergamo e Lecco hanno alzato il tiro rispondendo a tutto tondo sulla questione: «Non altrettanto – prosegue la missiva – si può riconoscere ai rappresentanti regionali delle farmacie che incassano perdite di ruoli, attesi da almeno dieci anni, ossia, dalla data di approvazione del Dlgs della Farmacia dei servizi». Secondo le associazioni, infatti, «l’arretramento rischia di registrarsi anche in ambito privato, almeno per le farmacie che ci hanno creduto e investito. Per contro, si magnificano aspetti discutibili e secondari come la stampa in farmacia dei promemoria delle ricette elettroniche e la funzione di micro-erogatori per determinati territori, che di per sé rappresenta la negazione dell’applicazione universale della Farmacia dei servizi».
Nella nota inoltre vengono sollevate altre constatazioni, ai mesi di novembre 2018 e febbraio-marzo 2019. La prima, relativa ad un accordo per la distribuzione dei farmaci per conto delle Ats che ha procurato alla Regione un risparmio di 3 milioni di euro, togliendo tale budget alle farmacie. La seconda, riguardante un accordo di distribuzione di kit per diabetici – che le associazioni già nello scorso aprile avevano considerato come un «danno economico per le farmacie», e su cui esprimono nuovamente le loro perplessità. Nello specifico, si legge, «il pesante impatto organizzativo per le farmacie e per le Associazioni di Federfarma, oltre che per i cittadini», nonché «la remunerazione per la dispensazione dei presidi in regime convenzionato ai minimi storici nazionali (35 cent a striscia)». A queste si aggiungono «la consegna in Dpc dei glucometri, anche con relativa istruzione all’uso, per un corrispettivo che dal 1 febbraio 2020 si attesterà a euro 1,30 e la dispensazione dei glucometri e delle penne sparo in regime convenzionato qualora mancanti nel canale della Dpc, con un rimborso pari al prezzo di acquisto della farmacia (testimoniato da fattura o ddt di acquisto)».
Per questo motivo, conclude il comunicato, «Federfarma Bergamo e Federfarma Lecco, intendono esprimere pubblicamente il loro dissenso verso gli effetti di questa gestione sindacale, dopo aver più volte manifestato la stessa posizione in sede istituzionale regionale in modo costruttivo e nell’esclusivo interesse delle farmacie associate», con la speranza che «di fronte all’evidenza dei fatti e con la partecipazione di tutte le articolazioni territoriali lombarde della Federfarma, si apra un confronto sereno e sincero che prenda avvio da un’aperta analisi delle criticità, per giungere all’individuazione delle migliori soluzioni funzionali all’inizio di una nuova gestione, più consona al servizio farmaceutico di una Regione da sempre modello trainante».
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