II calo dei consumi e la delocalizzazione mettono a rischio l’occupazione farmaceutica nel Paese. A richiamare l’attenzione sul settore è il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi in una conversazione col sito «formiche.net», in occasione della quale sottolinea la necessità di avere un quadro normativo stabile. Per la prima volta negli ultimi 10 anni, il mercato interno ha segnato un calo. E si prevede un calo della produzione nei prossimi due anni (-1,5% medio annuo). «Il mercato del Paese perla nostra industria è di 122 miliardi – ha sottolineato Scaccabarozzi -. Solo di tasse, contributi e stipendi, versiamo 12,5 miliardi. Il bilancio, quindi, è già positivo. Se avessimo solamente una presenza commerciale? Ci fermeremmo a 4,3 miliardi. La preoccupazione- ha concluso Scaccabarozzi – è quella di assistere ad una delocalizzazione degli impianti industriali, con risvolti drammatici anche a livello occupazionale». Tra il 2006 e il 2011, – scrive Elisa Maiucci sul sito «formiche.net» nove provvedimenti sono intervenuti a dare nuova regolamentazione al settore. Nel 2012 altri 4. Quello che Farmindustria chiede è «un quadro normativo stabile per pianificare gli investimenti. Dal 2007 al 2011 le imprese hanno pagato oltre 11 miliardi per esigenze di finanza pubblica, registrando una spesa farmaceutica pubblica procapite in calo dello 0,8%. Agli 11 miliardi di costi per le imprese nel periodo 2007-2011 se ne sommeranno 4,3 miliardi all anno in media nel triennio 2012-2014». A soffermarsi sul settore farmaceutico anche la Relazione in materia economico-sociale presentata dai «saggi» nominati dal Quirinale. «Nel settore farmaceutico si riscontrano ancora rilevanti ostacoli all’ ingresso dei farmaci generici, mentre nei principali paesi europei il mercato dei farmaci generici rappresenta circa il 60% delle unità vendute. Questa situazione determina un aggravio della spesa a carico del Servizio Sanitario Nazionale – si legge nella realzione – e di quella sopportata dai consumatori per quei farmaci che non sono soggetti a rimborso. Per risolvere tale situazione, nel!’ immediato proponiamo di evitare di vincolare le procedure di concessione delle autorizzazioni per I’ immissione in commercio di farmaci generici alla risoluzione di eventuali dispute inerenti presunte violazioni della proprietà industriale e procedere ad una campagna di sensibilizzazione dei pazienti consumatori in merito all’ equivalenza di efficacia e sicurezza dei farmaci generici rispetto agli altri».
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Arena di martedì 16 aprile 2013
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