distributori automaticiFederfarma ha inviato all’Agenzia delle Entrate una nota nella quale si evidenziano le «difficoltà e incertezze nell’applicazione legate al nuovo adempimento relativo all’obbligo di memorizzazione elettronica ed alla trasmissione telematica dei dati relativi agli incassi giornalieri dei distributori automatici (le cosiddette “vending machines”), che entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2017», chiedendo al contempo «chiarimenti in merito».
Il sindacato spiega di fare seguito ad altre comunicazioni già inviate sulla questione, e sostiene la necessità di non equiparare la posizione delle farmacie a quelle di altre realtà che cedono prodotti tramite macchine automatiche in via prioritaria. Nella nota si evidenzia infatti come l’attività svolta dalle farmacie venga esercitata in modo quasi esclusivo attraverso la modalità tradizionale di vendita al banco. In questo senso si sottolinea come l’uso di distributori automatici risulti, di fatto, «del tutto residuale e, pertanto, scarsamente significativo». «Nella comunicazione diffusa il 27 luglio 2016 – prosegue il sindacato dei titolari di farmacia -, tenuto conto della ratio della norma, volta a censire i soggetti che effettuano cessioni di beni, unicamente, attraverso l’uso di distributori automatici e del fatto che le farmacie, solitamente dotate di un unico distributore, utilizzano questo mezzo in modo marginale e complementare al normale svolgimento dell’attività, avevamo già annunciato iniziative volte ad ottenere una deroga all’obbligo generalizzato, al fine di esonerare la nostra categoria da tale adempimento».
Federfarma ha evidenziato inoltre all’Agenzia delle Entrate che «dalla lettura combinata delle disposizioni di legge e attuative dell’obbligo in questione, scaturiscono alcune perplessità sull’ambito soggettivo del nuovo adempimento e sulla tipologia di strumenti che occorre censire per adempiere a quanto previsto dal provvedimento del direttore dell’Agenzia datato 30 giugno 2016». L’associazione di categoria ha pertanto chiesto all’amministrazione fiscale «di fornire i necessari chiarimenti in merito o di essere chiamata a partecipare ad eventuali incontri che dovessero svolgersi con le associazioni di categoria interessate».

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