ddl concorrenzaIl presidente dell’Autorità della Concorrenza e del Mercato, Giovanni Pitruzzella, ha illustrato al parlamento la relazione annuale sull’attività svolta nel 2016. Tra i molti temi affrontati c’è ovviamente quello del Ddl Concorrenza. Nel documento il dirigente si rammarica del fatto che l’approvazione sia slittata a lungo, nonostante fossero «trascorsi quasi due anni dalla presentazione alle Camere del testo da parte del governo». Un allungamento dei tempi «che, nel frattempo, ha visto anche crescere vistosamente il numero degli articoli in esso previsti: nel corso dei vari passaggi, infatti, l’articolato ha subito significative modifiche e integrazioni, passando dagli originari 33 articoli ai 76 della versione approvata in commissione al Senato».
Il Garante elenca quindi le misure di maggior rilievo, tra le quali viene ricordata «la previsione della possibilità, per le società di capitali, di avere la titolarità della farmacia, pur con il vincolo di un oggetto sociale limitato alla gestione della stessa, nonché l’eliminazione degli altri vincoli nel medesimo settore in materia di titolarità, orari e turni». Secondo Pitruzzella «si tratta di misure positive, che hanno il pregio di intervenire in settori e mercati strategici in cui la competizione fra gli operatori è da tempo limitata a causa della presenza di ostacoli di tipo normativo e regolamentare. Ma non mancano le critiche: «Quanto infine ai contenuti normativi, il testo ha perso alcune importanti previsioni presenti nel progetto governativo e si è arricchito, al contempo, di una serie eterogenea di previsioni spurie, per effetto delle quali da provvedimento concepito per rimuovere gli ostacoli regolatori ingiustificati al funzionamento dei mercati, si è trasformato in un provvedimento omnibus di “ri-regolazione” di numerosi mercati: un’occasione, cioè, per affrontare problematiche regolatorie – alcune anche di notevole rilievo – che non hanno però alcuna connessione diretta con l’obiettivo di riforma pro-concorrenziale della regolazione, che era la ratio dell’art. 47 della legge 23 luglio 2009, n. 99». Più in generale, Pitruzzella ha parlato di provvedimento «depotenziato».

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