Il presidente delle Libere Parafarmacie Italiane, Ivan Giuseppe Ruggiero, ha commentato duramente l’esito delle ultime sedute in commissione Industria al Senato: «Il presidente dell’organismo parlamentare Massimo Mucchetti, che diverse volte ha accusato il governo di voler partorire un topolino con il Ddl Concorrenza, ha poi comunicato, spiazzando tutti, che i sub-emendamenti pro-parafarmacie, approvati in precedenza dalla commissione Bilancio, sono inammissibili. Ciò perché non sono direttamente correlati agli emendamenti ai quali si riferiscono, e poi parla in particolare del sub-emendamento 48.100/28, facendo una analogia con i precedenti, secondo il nostro avviso infondata, in quanto questa richiesta di modifica era stata già dichiarata inammissibile ma non quelle che parlavano di fascia C e sanatoria». «Per quanto ci riguarda – ha aggiunto Ruggiero – il concetto di inammissibilità dichiarato da Mucchetti non chiarisce l’estraneità dei sub-emendamenti, perché essi riguardano comunque l’articolo, nonché misure per incrementare la concorrenza nella distribuzione. L’emendamento 48.100 quello che parla del 20% alle società di capitali, per intenderci, approvato in commissione Industria nell’ultima seduta, è un emendamento sempre all’articolo 48 e quindi i sub-emendamenti pro-parafarmacie e pro-concorrenza presentati sono, secondo il nostro avviso correlati agli emendamenti ai quali si riferiscono».
Inoltre il presidente delle Lpi ha insistito ricordando che quelle proposte erano volte a migliorare la concorrenza nella distribuzione farmaceutica: «Ora si genereranno oligopoli e una distorsione del settore farmaceutico, a scapito della tutela della salute pubblica, perché gli interessi meramente commerciali prevarranno sulla salute del cittadino». Per questo, ha concluso il dirigente dell’associazione di categoria, «secondo il nostro avviso Mucchetti dovrebbe rivedere al più presto la decisione sui sub-emendamenti resi inammissibili, presentarli nel testo finale che andrà in Aula e portarli a un voto democratico. Questo disegno di legge si schiera solo dalla parte delle lobby e non abbiamo per niente evitato il parto del topolino. Tutto ciò è veramente inammissibile e inadeguato rispetto alle vere esigenze degli Italiani».
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