concorso straordinario farmacieÈ necessario fare al più presto chiarezza sulla questione dei punteggi che possono essere assegnati ai farmacisti rurali nei concorsi per l’assegnazione delle nuove farmacie, istituite in base a quanto previsto dal Decreto-legge Cresci-Italia del 2012. A 4 anni di distanza ancora oggi paghiamo le conseguenze di norme improvvisate, scritte male e che si prestano a interpretazioni difformi. A pagare il prezzo più alto rischiano di essere ancora una volta i farmacisti rurali, per i quali i concorsi costituiscono l’opportunità di veder riconosciuti i sacrifici e l’impegno sostenuti con tanti anni di servizio in centri con pochissimi abitanti e tra mille difficoltà e disagi. Lo dichiara Alfredo Orlandi, presidente del Sunifar, il Sindacato che all’interno di Federfarma rappresenta le farmacie rurali.
Il sottosegretario alla salute Vito De Filippo, infatti, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, ha dichiarato che il Ministero ha chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato sulla questione dei punteggi massimi da applicare nei concorsi: l’iniziativa del Ministero nasce da una sentenza del Consiglio di Stato che ha bocciato un bando di concorso della Regione Sardegna, bandito prima dell’entrata in vigore del Decreto Cresci-Italia. Tale bando stabiliva – illegittimamente, come confermato dal Consiglio di Stato e come da sempre sostenuto dal Sunifar – che la maggiorazione di punteggio, prevista dalla legge a favore dei farmacisti rurali, non potesse determinare il superamento del punteggio massimo previsto per legge.
Chiediamo che le nuove farmacie si aprano rapidamente – conclude Alfredo Orlandi – e auspichiamo che il Ministero faccia presto chiarezza, premiando l’impegno di chi da anni svolge un servizio di fondamentale importanza per i cittadini.

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