concorso straordinario farmacie«Orlandi vuole soltanto tentare strenuamente di dare senso alla sua carica istituzionale, ma è opportuno confutare le sue tesi»: dura la posizione espressa in una lettera da Giuseppe Augello, coordinatore dei vincitori del concorso straordinario per l’apertura di nuove farmacie, nei confronti di Alfredo Orlandi, presidente del Sunifar, il Sindacato che rappresenta le farmacie rurali all’interno di Federfarma. Orlandi, come riportato da FarmaciaVirtuale.it pochi giorni fa, aveva sottolineato come sia «necessario fare al più presto chiarezza sulla questione dei punteggi che possono essere assegnati ai farmacisti rurali nei concorsi per l’assegnazione delle nuove farmacie, istituite in base a quanto previsto dal Decreto legge Cresci-Italia del 2012. A 4 anni di distanza – aveva dichiarato il presidente di Sunifar – ancora oggi paghiamo le conseguenze di norme improvvisate, scritte male e che si prestano a interpretazioni difformi». A pagare il prezzo più alto, secondo Orlandi, rischiano di essere ancora una volta «i farmacisti rurali, per i quali i concorsi costituiscono l’opportunità di veder riconosciuti i sacrifici e l’impegno sostenuti con tanti anni di servizio in centri con pochissimi abitanti e tra mille difficoltà e disagi». Il fulcro della questione, lo ricordiamo, riguarda la mancata previsione di una maggiorazione di punti per i farmacisti che abbiano esercitato in farmacie rurali per almeno 5 anni. «In fase di impianto della legge sul concorso straordinario – dichiara Augello – si ipotizzava di mettere il paletto dei 40 anni di età come limite massimo consentito per partecipare. Una modalità platealmente scorretta, ma che dimostrava la chiara intenzione di dare spazio ai giovani. La formula dell’associazione non poteva essere destinata a chi aveva già acquisito una posizione, in quanto farmacista titolare, anche se rurale, e non si creda che il collaboratore urbano stia in minor disagio di quello rurale, restando un semi professionista ospite del collega più qualificato».
Secondo Augello, «non sono le distanze a fare la ruralità. Stante la legge, però, – prosegue il coordinatore – non si può negare il premio del presunto disagio e, di fatto, le commissioni concorsuali hanno sempre applicato la norma. Occorre non dimenticare che nello straordinario non vi sono prove attitudinali, che avrebbero consentito ai farmacisti di fronteggiare la carriera altrui con il più fresco nozionismo. Il Dottor Orlandi – dichiara Augello, commentando le parole del presidente di Sunifar – lascia capire che la corretta giurisprudenza non esita ad attribuire il premio al disagio. Come spiegare allora le perplessità scaturite in seguito alla forse affrettata sentenza del Consiglio di Stato? – chiede Augello – Proviamo ad immaginare lo scenario che troveremmo se mai non si smentisse il dire del Consiglio, già contraddetto dalle ultime sentenze siciliane, che negano le richieste di sospensive concorsuali e l’interesse del singolo, intimando le amministrazioni ad andare avanti nell’interesse collettivo. La politica sa bene che cosa significherebbe ritirare le concessioni alle farmacie già aperte nelle regioni più solerti: significherebbe barare, cambiando le regole in itinere. La chiarezza – conclude Augello – deve urgentemente rafforzare le aspettative dei vincitori onesti, che nulla vogliono rosicchiare, ma che in quanto tali attendono una giustizia uguale per tutti».

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