Il Centro Studi Assosalute ha pubblicato l’edizione 2020 del rapporto intitolato “Numeri e indici dell’automedicazione”. Il documento, di oltre 160 pagine, offre dapprima un quadro sanitario e farmaceutico europeo per il 2019, spiegando di aver preso in considerazione 17 Paesi: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Spagna, Svezia e Svizzera. «Nel 2019 – si legge nel documento – la spesa per farmaci SOP è cresciuta dell’1,5%, contro un +1,7% nel 2018 rispetto al 2017. La contrazione della crescita della spesa per tali farmaci, che sono in gran parte dei Paesi a carico dei cittadini, è dovuta alla minore crescita economica reale, soprattutto nell’Area Euro».

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I farmaci SOP in Unione Europea

Per quanto riguarda i farmaci senza obbligo di prescrizione, Assosalute spiega nel primo capitolo del documento che «in particolare, la crescita della spesa per i farmaci SOP è stata superiore al 5,0% in Danimarca, Grecia, Irlanda, Olanda, Portogallo e Svezia, mentre in Finlandia, Italia e, soprattutto, Francia la spesa per tali farmaci ha subito un calo rispetto al 2018. Il mercato è stato più dinamico nei Paesi in cui i farmaci SOP possono essere distribuiti al di fuori del canale farmacia (+2,3% contro un calo dello 0,7% in quelli caratterizzati dal diritto di esclusiva di vendita dei farmaci SOP da parte delle farmacie)». In termini di performance complessiva del mercato europeo dei farmaci senza obbligo di prescrizione, «diverso è stato l’andamento della spesa complessiva per i farmaci venduti sul territorio, con un aumento del 5,2% contro il 3,0% del 2018. Di conseguenza, l’incidenza della spesa per farmaci SOP sulla spesa farmaceutica complessiva ha subito una riduzione dal 15,6% al 15,0%».

Il mercato farmaceutico italiano

Il secondo capitolo analizza quindi più nel dettaglio il mercato farmaceutico italiano, spiegando che «sono state dispensa- te in Italia poco meno di 1,8 miliardi di confezioni di medicinali per un controvalore che supera i 16,6 miliardi di euro. Con riferimento alla spesa, guardando alla scomposizione del dato di mercato sulla base del regime di dispensazione, si registra, a valori, un andamento analogo tra i farmaci con obbligo di prescrizione e quelli senza obbligo di ricetta. In entrambi i casi si osserva, rispettivamente, una diminuzione del -1,3% e del -0,2%. Per quanto riguarda i consumi, entrambe le categorie di medicinali registrano una chiara flessione pari al -2,4% per i farmaci con obbligo di prescrizione e pari al -3,3% per i farmaci senza obbligo di ricetta». Inoltre, «guardando ai soli farmaci senza obbligo di prescrizione, l’andamento 2019 conferma quello tipico del settore caratterizzato da un trend in flessione dei consumi e da fatturati che si muovono in un range di variazione modesto. Infatti i dati del 2019 confermano questo trend e risentano negativamente di un 2018 caratterizzato da vendite in aumento – sia sul fronte dei consumi sia su quello della spesa – grazie, soprattutto, a una maggiore incidenza delle sindromi influenzali e da raffreddamento durante la stagione influenzale 2017/2018».

Le dinamiche competitive

In termini di dinamiche competitive, Assosalute spiega che «la farmacia detiene oltre il 90% del mercato sia a volumi sia a valori. Risultano, quindi, ormai consolidati gli effetti delle misure che, dal 2006, hanno modificato l’assetto del settore quali, in particolare, i processi di liberalizzazione della distribuzione2 e di determinazione dei prezzi». Per quanto riguarda poi i trend di lungo periodo, essi «restituiscono l’immagine di un settore che non cresce: dal 2007 al 2019 la contrazione media delle confezioni vendute è stata del -2,5% all’anno a fronte di fatturati in crescita mediamente del +0,1% su base annua. Il mercato soffre strutturalmente della mancanza di un allargamento dell’offerta a nuove aree terapeutiche e a principi attivi non ancora disponibili in Italia come farmaci senza obbligo di prescrizione, di automedicazione, a differenza di quanto avviene in altri Paesi europei».

I farmaci Senza obbligo di prescrizione

Nel terzo capitolo il focus è ancor più specifico sui farmaci senza obbligo di prescrizione, «la scomposizione dei fatturati per anzianità dei prodotti e delle referenze in commercio restituisce la fotografia di un comparto caratterizzato dalla presenza di marchi “storici” ma anche da una continua innovazione dell’offerta terapeutica, in linea con l’evoluzione dei bisogni di cura dei cittadini: il 51,0% dei fatturati è costituito da confezioni lanciate dal 2000 mentre quelle lanciate dal 2010 rappresentano il 30,4% delle vendite complessive». Per quanto riguarda poi le classi a maggiore incidenza di spesa e consumo, esse « sono quelle dei medicinali per la cura delle malattie da raffreddamento, degli analgesici, dei farmaci gastrointestinali, dei dermatologici e dei farmaci per l’apparato circolatorio che coprono complessivamente l’88,9% delle confezioni vendute e l’85,7% della spesa. Le principali caratteristiche e i trend 2019 delle 5 aree terapeutiche più rilevanti sono analizzati nelle loro componenti di II livello».

Le previsioni di spesa e i consumi

Il quarto capitolo, infine, riguarda le previsioni sulla spesa e i consumi dei farmaci senza obbligo di prescrizione per il triennio 2020-2022. «Tenuto conto del trend influenzale, dell’emergenza Covid-19 e ipotizzando il mantenimento – si legge nel rapporto -, nei prossimi tre anni, delle attuali condizioni regolatorie, si prevede un mercato SOP in contrazione nel 2020 (-2,8%) e in moderata ripresa nel biennio 2021 e 2022 (rispettivamente del -0,7% e del +0,7%) ». Sul fronte consumi, «l’andamento del mercato Sop si riflette poi sul rapporto tra farmaci SOP e spesa farmaceutica complessiva per farmaci dispensati dalle farmacie aperte al pubblico. Infatti, i dati Osmed di recente pubblicazione mostrano per il 2019 un andamento della spesa complessiva per farmaci (al netto degli sconti a carico della filiera sui farmaci rimborsati dal SSN) in crescita rispetto al 2018 portando così il rapporto tra farmaci SOP e tale spesa al 15%».

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