A Belluno un titolare non riesce a trovare un farmacista collaboratore

Potrà lasciare particolarmente stupiti, in un momento nel quale la disoccupazione nel Paese è particolarmente alta, e mentre il numero di laureati in farmacia risulta in aumento nel corso degli ultimi anni (erano circa 1.600 nel 2008, sono diventati 2.800 nel 2011 e hanno sfiorato quota 4 mila nel 2014). Eppure, secondo quanto riportato dal Corriere delle Alpi, c’è chi fatica a trovare un collaboratore per la propria farmacia.
È il caso, ad esempio, della Boco Athos di via Mezzaterra, a Belluno, che da settimane sta cercando un nuovo farmacista collaboratore. Senza riuscirci, perché, come riportato dal quotidiano, «in provincia di Belluno non ci sono laureati disponibili e i professionisti residenti in altre città tendono a non volersi spostare». «Rimango in ogni caso ottimista e penso che a breve troverò un nuovo collaboratore o collaboratrice», ha spiegato il titolare, il dottor Athos Boco, ammettendo però di incontrare difficoltà inattese: «Ci sto mettendo più del previsto. Tra i ragazzi bellunesi non ci sono disponibilità e le persone che mi hanno contattato da fuori non sono disponibili a trasferirsi a Belluno».
Ciò che stupisce è il fatto che l’esercizio non è situato in una località sperduta (il che potrebbe scoraggiare qualcuno per via, ad esempio, degli spostamenti complicati). Parliamo al contrario di un capoluogo di provincia, una città di oltre 35 mila abitanti, situata tra l’altro in una delle regioni più ricche del Paese, il Veneto. D’altra parte, però, il Corriere della Alpi sottolinea «il problema di chi, pur accettando di venire a Belluno, lascia la città appena trova un posto più vicino a casa. Ciò limita la continuità nella gestione delle farmacie. Un problema condiviso con tutto il settore della sanità, che soffre proprio per la mancanza di personale in montagna».