Test covid-19 in farmacia, Federfarma Veneto: «Una scelta di libertà e un’opportunità»

Senso civico, mutuo aiuto e dovere sanitario sono i valori su cui Federfarma Veneto punta per mostrare ai sanitari e ai medici come i test rapidi in farmacia siano un servizio valido e legittimo, e non un «bastone tra le ruote» alla sanità della Regione e del Paese. Senza pretesa di sovrapporsi alle altre categorie, le farmacie venete continueranno quindi ad offrire ai cittadini la possibilità di eseguire test rapidi per il tracciamento dei positivi al Covid-19, ampliando così la possibilità di contenere la pandemia. A rispondere punto su punto alla polemica accesa dall’Ordine dei medici di Padova e provincia è Andrea Bellon, presidente dell’associazione di categoria.

I test rapidi, servizio in più alla comunità

«I farmacisti – evidenzia Bellon – vogliono offrire un’opportunità in più ai propri concittadini. La domanda di fare un test velocemente nella massima sicurezza, dal tracciamento garantito, va soddisfatta comunque. Fare il test permette di muoversi e vivere con maggiore tranquillità. Sia personale che collettiva». Secondo Bellon «si tratta di una scelta di libertà che vuole soltanto aumentare la sicurezza collettiva, alzando il livello del servizio e le possibilità di accesso. Fa parte dei nostri “doveri” verso la Comunità. I farmacisti non tolgono spazio e ruolo a nessuno né intendono farlo: questo è sempre stato lo spirito di questa iniziativa e così resterà».

Quasi 1.200 le farmacie aderenti

Sono quasi 1.200 le farmacie aderenti a Federfarma che hanno deciso di investire nel servizio di screening rapido anticovid-19, nelle Regioni che hanno autorizzato tale possibilità, attrezzando i propri locali, assumendo personale qualificato all’utilizzo dei tamponi, ampliando gli orari di apertura e garantendo, soprattutto, un tracciamento più capillare della diffusione del Covid-19 condividendo i dati con l’amministrazione regionale (e dando così l’opportunità ai cittadini di contenere meglio il contagio).