vendita farmaci onlineDal primo luglio 2015 le farmacie e parafarmacie potranno iniziare la vendita sul web di medicinali senza ricetta, dopo che l’Italia ha recepito, come FarmaciaVirtuale.it ha già raccontato ai lettori (si legga questo articolo), la direttiva europea 2011/62/UE sul contrasto alla falsificazione dei medicinali per uso umano, che include tra le proprie disposizioni il via libera al commercio su Internet. Abbiamo raccolto al proposito l’esperienza e le opinioni di Francesco Zaccariello, e-commerce manager della farmacia online www.efarma.it.

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Da quanto tempo eFarma è attiva e perché ha scelto di investire nel mercato online?

Sono un giovane farmacista, ho 27 anni e sono laureato da tre; ho lavorato per un po’ in farmacia e ho sempre avuto la passione per l’online. Il portale è nato due anni fa, sulla scia dell’e-commerce in forte crescita.

Le operazioni manuali di gestione del portale richiedono tante ore oppure la procedura in backoffice è automatizzata?

Abbiamo diversi automatismi, ma ci sono molti passaggi manuali. Tanti colleghi pensano di poter portare avanti le attività di e-commerce e di banco in parallelo senza troppe difficoltà, ma la realtà è che ci vorrebbe personale dedicato, oltre che specializzato.

E dal punto di vista finanziario, la gestione del portale è onerosa?

Si può iniziare anche con piccoli budget, anzi magari è meglio, per vedere come va. Ma per portare avanti l’attività in modo continuativo, dato che richiede anche personale ad hoc, dei costi ci sono per forza.

Alla luce della possibilità da luglio di vendere online farmaci Sop e Otc, cosa consiglia ai colleghi che vogliano investire nel settore?

Intanto bisogna vedere se davvero si potranno vendere sul web anche i Sop, e quindi quale sarà la gamma di prodotti commerciabili. Secondo me le cose per i farmacisti non cambieranno molto; non è un lavoro in cui ci si improvvisa, e se ci si affida a terzi i costi ci sono. Si può provare con le risorse interne della farmacia per risparmiare, ma per fare e-commerce in modo strutturato come dicevo bisogna avere del personale. E poi bisogna vedere i pazienti-clienti come reagiranno, perché il farmaco è un prodotto particolare e non è detto che la vendita sul web attecchirà. Anche io sono dell’idea che ci voglia tutela, ma bisogna riconoscere che in ambito generale il mercato sta andando sempre più nella direzione delle vendita online. Si può allora cercare di farlo, ma “in un certo modo”.

Perché una farmacia dovrebbe investire nell’online in alternativa alla propria attività tradizionale?

Non si tratta di investire necessariamente nell’online, è che bisogna scegliere un settore della farmacia a cui dedicarsi. Ora come ora, dato che i margini nell’e-commerce non sono alti, non è neanche detto che sia conveniente investirci. Quando poi entreranno in vigore le nuove disposizioni e aumenterà l’offerta, è prevedibile che ci sarà una battaglia sul pricing. Prima di investire nell’online bisogna consolidare bene l’attività della propria farmacia, e potenziare i settori merceologici è più conveniente.

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