Al termine dei primi sei mesi del 2019, il numero di esercizi autorizzati alla vendita via Internet di farmaci Sop e Otc in Italia è tornato a crescere. Dopo uno stop nel corso del mese di maggio, quando il totale era risultato lievemente in calo tra farmacie e parafarmacie – rispetto ai precedenti – ora il valore risulta pari a 833. Ovvero 679 farmacie e 154 parafarmacie.
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In termini di distribuzione geografica, continuano ad essere la Campania, la Lombardia e il Piemonte le tre regioni che presentano il maggior numero di farmacie e parafarmacie autorizzate. Le uniche ad aver superato quota 100. Nel primo caso il totale indica infatti 126 esercizi (105 farmacie e 21 parafarmacie), nel secondo è pari a 116 (103 + 13) e nel terzo a 104 (90 + 14). Da notare che in Piemonte il valore precedente, relativo alle farmacie, era di 91, il che significa che un esercizio in precedenza autorizzato non lo è più. Al contrario, in fondo alla classifica nella Penisola c’è sempre la Provincia autonoma di Trento, con solamente una farmacia autorizzata. A pochissima distanza seguono il Molise e la Valle d’Aosta, con 2 farmacie online autorizzate in entrambi i casi, mentre in Alto Adige il totale è fermo a 3. Non cambia dunque il trend che vede in Italia alcune regioni particolarmente interessate alla vendita per corrispondenza di farmaci Sop e Otc, mentre altre vedono i titolari decisamente più restii a lanciarsi sul web. Va ricordato poi che non tutti coloro che richiedono ed ottengono un’autorizzazione da parte del ministero, poi avviano concretamente la vendita telematica.
Per quanto riguarda poi la distribuzione provinciale, il dato più alto è ancora una volta quello del territorio di Napoli, con 89 esercizi autorizzati in totale (79 + 10). Al secondo posto c’è poi Roma con 59 (47 + 12), mentre terza è Torino con 47 (43 + 4). Esistono invece alcune province che risultano ancora ferme a quota zero: si tratta dei territori di Catanzaro, Gorizia, Isernia, Nuoro, Ogliastra, Sud Sardegna e Rovigo. Mentre un solo esercizio è presente nelle province di Matera, Crotone, Udine, Savona, Trento, Medio Campidano, Enna e Belluno.
A spiegare a FarmaciaVirtuale.it le ragioni di un possibile mancato decollo era stato Pasquale Marzano, farmacista ed imprenditore. Nello specifico, «il fatto che molti farmacisti si sono inizialmente lanciati con entusiasmo nell’ipotesi di cedere medicinali Sop e Otc per via telematica, ma poi si sono dovuti ricredere. In particolare, in molti si sono scontrati con i costi che si devono forzatamente affrontare se si vuole fare qualcosa di ben fatto. Non si tratta di investimenti banali: occorre pensare a molti aspetti. Dalle tecnologie, e in particolare i software necessari per gestire come si deve la commercializzazione, al personale che deve essere dedicato a tale attività. Ciò in quanto, per realizzare un servizio adeguato al fine di rispondere alle esigenze della clientela, occorre poter rispondere alle richieste telefoniche, preparare al meglio le spedizioni, nonché risolvere svariate problematiche che si possono presentare. E la differenza la fa proprio questo: il servizio che si può offrire. È per questo che in molti hanno tentato, ma quando si sono resi conto dei costi che occorre affrontare, si sono tirati indietro. Poi ci sono realtà in Piemonte, Lombardia e Campania che stanno invece funzionando molto bene, e che hanno anche trascinato altri farmacisti. Non a caso si tratta delle tre regioni nelle quali c’è il maggior numero di autorizzazioni».
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