Non era ancora mai capitato da quando le autorità italiane hanno concesso il loro via libera alla vendita online di farmaci Sop e Otc. La rilevazione effettuata dal nostro giornale alla fine del mese di maggio del 2019, infatti, sebbene abbia appurato un aumento del numero totale  di esercizi autorizzati, ovvero farmacie e parafarmacie che hanno ricevuto il nulla osta dalla Regione e dal ministero della Salute, ha riscontrato che 25 esercizi hanno revocato la loro autorizzazione, cancellando la propria presenza sul portale istituzionale del ministero della Salute.

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Così, se ad aprile il totale era risultato pari a 807 (670 farmacie e 137 parafarmacie) – con 31 nuove attivazioni, suddivise tra 24 farmacie e 7 parafarmacie – due mesi dopo il numero risulta a quota 814. Di cui 666 farmacie e 148 parafarmacie. Ciò è dipeso dal fatto che alcuni, tra coloro che avevano domandato il nullaosta ministeriale e regionale, hanno deciso di cancellarsi dagli elenchi dei soggetti autorizzati. È noto, d’altra parte, che non tutti coloro che risultavano nelle liste avevano poi davvero aperto un negozio online. Si potrebbe dunque supporre che ad essere state cancellate siano alcune autorizzazioni “dormienti”. In termini distribuzione geografica, continuano ad essere la Campania, la Lombardia e il Piemonte le tre regioni che presentano il maggior numero di farmacie e parafarmacie autorizzate. Nel primo caso il totale indica 118 esercizi (99 farmacie e 19 parafarmacie), nel secondo è pari a 115 (102 + 13) e nel terzo a 103 (89 + 14).

Al contrario, il fanalino di coda della Penisola è sempre la Provincia autonoma di Trento, con solamente una farmacia. A pochissima distanza seguono il Molise e la Valle d’Aosta, con 2 farmacie online autorizzate in entrambi i casi. Mentre in Alto Adige il totale è di 3. Si conferma dunque il trend secondo il quale in Italia esistono alcune regioni particolarmente interessate alla vendita per corrispondenza di farmaci Sop e Otc, mentre in altre i titolari appaiono decisamente restii a lanciarsi sul web. Dal punto di vista della distribuzione provinciale, il dato più alto continua ad essere quello di Napoli, con 83 esercizi autorizzati in totale (74 + 9). Al secondo posto c’è poi Roma con 58 (47 + 11), mentre terza è Torino con 47 (43 + 4). Di contro, le province di Catanzaro, Gorizia, Isernia, Nuoro, Ogliastra, Sud Sardegna e Rovigo, come già accaduto in passato, risultano le uniche a non presentare alcun esercizio autorizzato sui propri territori.

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