Il 2023 segna una battuta d’arresto del numero di esercizi autorizzati alla vendita di farmaci Sop e Otc in Italia. È quanto emerge da un’analisi effettuata da FarmaciaVirtuale.it sui dati del ministero della Salute. Al 30 giugno 2023, gli esercizi autorizzati sono risultati 1.438, dei quali 1.086 farmacie e 352 esercizi commerciali. Confrontando i numeri con quelli rilevati nel primo trimestre dell’anno, il saldo attivo è di +2 unità. L’attuale numero degli esercizi non si discosta molto da quello rilevato alla fine dello scorso anno. Al 31 dicembre del 2022, infatti, gli esercizi autorizzati erano 1.427, con 1.090 farmacie e 337 esercizi commerciali. Il trend mostra quindi una fase di stallo, che il farmacista e imprenditore Pasquale Marzano motiva a FarmaciaVirtuale.it come la naturale evoluzione di un business che non decolla. «Perché una farmacia dovrebbe attivare un canale e-commerce se questo non rende?», si chiede Marzano.

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La concorrenza è contro i colossi

La vendita online di prodotti Sop e Otc è concentrata nelle mani di grandi colossi dell’e-commerce, con i quali, secondo Marzano, una farmacia di medie dimensioni non può competere. «Una farmacia da cinque addetti, che voglia aprire un’attività di e-commerce, avrebbe bisogno di almeno 20 persone – sostiene Marzano –. Non solo. Dovrebbe anche destinare risorse economiche importanti a realizzare una struttura che supporti il canale. Una farmacia di medie dimensioni non può sostenere questi oneri, senza poi avere dei ritorni concreti». Il farmacista ritiene quindi complesso e svantaggioso vendere via Internet, ma preferisce avvalersi delle tecnologie digitali per altri scopi, che possono migliorare il rapporto con il cliente e il servizio offerto.

«Il digitale più utile per comunicare»

Se la vendita online fatica a decollare, Marzano sottolinea però che è utile usare i canali digitali per comunicare con i clienti. «Nella mia farmacia ho un canale digitale che uso per dialogare con i miei clienti. Non lo userei mai, però, per il commercio elettronico. Ricevo richieste e le esaurisco in negozio. Non mi propongo su motori di ricerca né su piattaforme che offrono prodotti a prezzi bassi. L’online per me è solo un canale di colloquio con la mia clientela abituale, che mi permette al più di allargare un po’ il campo d’azione. Ma non potrei fare investimenti seri sull’e-commerce». Per sostenere la competizione sui segmenti di prodotto più venduti online, Marzano sostiene l’importanza di puntare tutto sulla professionalità dei farmacisti e sui nuovi servizi, che possono differenziare il canale. In questo caso l’online può essere un canale di supporto per fornire informazioni, effettuare prenotazioni e comunicare con la farmacia.

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