In un mondo opposto a quello immaginato da alcune Regioni, le quali vedono una sanità che non tenga conto di tutti gli operatori, come l’Emilia-Romagna che, in un bilancio nella lotta all’antibiotico-resistenza, pur annoverando alcuni professionisti sanitari interessati alla problematica, ha ignorato l’apporto dei farmacisti, Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani, intervenuto in seguito ad alcune proposte di Farmindustria volte al contrasto delle resistenze batteriche, si dice fermamente convinto che il farmacista è in prima linea per offrire il proprio contributo, al fine di «diffondere l’uso consapevole degli antibiotici».
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«Gli antibiotici – spiega Mandelli – sono una delle conquiste fondamentali della ricerca medica che rischiamo di compromettere». Per questo motivo, al fine di «tutelare questo patrimonio terapeutico», prosegue, «è necessario agire su tre fronti: promuovere l’uso razionale a tutti i livelli, tanto nella tutela della salute umana tanto di quella animale, così come raccomandato dagli organismi internazionali», oltre che «favorire e remunerare adeguatamente la ricerca di nuove molecole ma anche di nuovi approcci alla lotta contro le infezioni», ed infine «migliorare l’informazione del pubblico e aumentare la consapevolezza che in moltissimi dei disturbi più comuni il ricorso a questi farmaci è inutile e dannoso».
Secondo il dirigente «cercare di ottenere antibiotici – o usare quelli avanzati da precedenti occasioni – senza che vi siano state una diagnosi e una prescrizione mirata è sbagliato sotto tutti i punti di vista. In quest’opera di educazione sanitaria i farmacisti italiani possono e devono restare in prima linea». Lo scorso novembre, in occasione della “Settimana dell’uso consapevole degli antibiotici”, Mandelli aveva ritenuto fondamentale l’uso di antibiotici, sottolineando però l’importanza delle indicazioni del medico preliminari per un utilizzo di tali farmaci. In tale occasione aveva evidenziato che «prima di assumere qualsiasi farmaco è bene chiedere consiglio, non allo smartphone ma a un professionista della salute e i farmacisti sono sempre disponibili per informare e consigliare», facendo riferimento anche alla prevenzione, delle infezioni, «attraverso le vaccinazioni, così come curando l’igiene personale, degli alimenti e degli ambienti».
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