L’Associazione nazionale professionale farmacisti non titolari (Conasfa) sta portando avanti il progetto “Il Rinascimento del farmacista territoriale attraverso i servizi di telemedicina”. Il primo step dell’iniziativa è stata la realizzazione di un questionario, messo a punto con la collaborazione del Center for generative communication dell’Università di Firenze, con cui l’Associazione ha sondato la percezione e l’opinione dei propri iscritti sul ruolo dei farmacisti nella medicina territoriale. «Il primo passo del nostro progetto – spiega Conasfa in una nota – è stato quello di avviare un dibattito interno alla categoria dei farmacisti, per indagare da vicino la reale percezione che essi hanno del proprio ruolo nell’ambito della medicina territoriale e dei nuovi sviluppi che la professione potrebbe avere a seguito della diffusione della telemedicina in farmacia».
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I temi dell’indagine
L’indagine svolta da Conasfa ha affrontato diverse aree tematiche, riguardo alle quali i farmacisti sono stati chiamati a esprimere la propria opinione. Una parte del questionario è stata focalizzata sulla percezione del proprio lavoro e sui i cambiamenti che la pandemia ha portato nella professione. Una seconda parte era invece mirata a valutare l’approccio alle tecnologie digitali, con un focus particolare sui servizi di telemedicina. Le risposte raccolte attraverso il questionario mostrano una categoria professionale consapevole del proprio ruolo e pronta ad assistere i pazienti cronici attraverso i nuovi strumenti digitali disponibili. «Dall’analisi dei risultati – afferma Conasfa – è emerso chiaramente come i farmacisti territoriali, sulle orme di quanto sperimentato durante i mesi più duri della pandemia, si dichiarino pronti a implementare le proprie competenze e conoscenze verso lo sviluppo di servizi di telemedicina, quale strumento complementare di accesso alle cure e presa in carico del paziente cronico».
Le richieste dei farmacisti
Per procedere all’implementazione dei servizi di telemedicina, i farmacisti interpellati da Conasfa hanno fatto presente la necessità di operare in sinergia con i decisori politici e le istituzioni affinché vengano superate alcune barriere. Come spiega Conasfa, «per adempiere con appropriatezza ed efficienza quali garanti nello sviluppo dei nuovi servizi digitali in farmacia, i farmacisti richiedono ai decisori politici di essere opportunamente formati, di essere incentivati per i servizi aggiuntivi da svolgere e riconosciuti quali professionisti sanitari». L’associazione ha inoltre precisato che «il progetto, già nella sua fase iniziale, dimostra come l’evoluzione della professione non possa prescindere da due aspetti fondamentali, ovvero un costruttivo dibattito interno all’intera categoria dei farmacisti e un confronto diretto con le istituzioni. Anche in questo caso Conasfa, come da proprio paradigma, insiste sulla sinergia tra tutti gli attori del sistema come strumento vincente».
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