Japha, rivista dell’Associazione americana dei farmacisti, ha pubblicato lo scorso 3 agosto l’articolo «Δ-9-tetrahydrocannabinol dose increase leads to warfarin drug interaction and elevated INR», relativo ad un caso di interazione farmaco-farmaco tra warfarin e Δ-9-tetraidrocannabinolo, che ha portato ad un livello sovraterapeutico di Inr, sigla inglese del rapporto internazionale normalizzato, una misura derivata del tempo di protrombina. Come è noto, il Δ-9-tetraidrocannabinolo, conosciuto anche come Thc, è una delle principali sostanze attive contenute nelle infiorescenze di Cannabis sativa. Si tratta di una sostanza stupefacente psicodislettica, ossia in grado di modificare percezione, stato di coscienza e comportamento del soggetto che ne fa uso, dotata anche di attività antalgica, antiemetica, stimolante l’appetito, antipertensiva endoculare. Per tali motivi viene utilizzata per trattare alcune patologie, tra cui il dolore cronico.

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Il caso di un paziente che titolava la dose di Thc

Nello studio di Brown et al è stato descritto il caso di un uomo caucasico di 67 anni affetto da dolore cronico che si era presentato in un dispensario di Buffalo per ricevere la sua dose di cannabis terapeutica. Il paziente aveva chiesto di poter parlare con il farmacista e durante la discussione aveva dichiarato un valore di Inr sovrateraputico di 5.2, rilevato a livello domiciliare con un dispositivo di autoanalisi. Il paziente non presentava segni di sanguinamento e l’assunzione di warfarin era stata sospesa per due giorni prima che il livello di Inr tornasse a valori normali. Il livello sovraterapeutico era stato registrato quando il paziente stava auto-titolando la dose di Thc, ottenendo un punteggio pari a 8, o “probabile” secondo la scala Naranjo che misura la probabilità di effetti avversi ai farmaci.

La metabolizzazione dal citocromo P450

Sia il warfarin che i cannabinoidi come il Thc vengono metabolizzati da isoforme del citocromo P450 o Cyp localizzate nel fegato e nel tratto gastroenterico. Nel caso descritto, un aumento di 7,35 mg della dose di Thc aveva provocato un rialzo dell’Inr di 5.2, ma non aveva causato sanguinamenti. Queste osservazioni suggeriscono un’interazione farmaco-farmaco tra warfarin e Thc. Di conseguenza, i medici prescrittori di cannabis terapeutica dovrebbero essere adeguatamente formati sui farmaci che si comportano da substrati, inibitori e induttori degli isoenzimi di Cyp, inclusi i principali cannabinoidi.

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