«Fnpi, Mnlf, Culpi, Federfardis e Lpi sono orgogliose di annunciare che a primavera, stagione di rinascita, si terrà la seconda edizione degli Stati generali delle parafarmacie, appuntamento che riparte da quanto seminato e da una ritrovata identità di categoria». È quanto riporta una nota congiunta diramata dalle sigle in rappresentanza dei farmacisti titolari di parafarmacia, pur non riferendo alcuna data per tale ricorrenza, giunta appunto alla seconda edizione. Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, infatti, si è svolta domenica 1 luglio 2018 la prima giornata dell’assise. Per l’occasione erano intervenute diverse autorità, tra cui Andrea Mandelli e Maurizio Pace, presidente e segretario della Fofi, Giuseppe Guaglianone, vicepresidente dell’Ordine di Roma, Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine di Napoli e consigliere Enpaf, ma anche Adriana Galgano, allora deputata uscente, nonché altri esponenti della politica che, pur non avendo partecipato, avevano inoltrato un segno di «vicinanza ed attenzione».
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«Questo appuntamento – spiegano le sigle – è di tutti e per tutti, appartiene di diritto a tutti i colleghi e tutte le sigle che daranno il proprio contributo propositivo e partecipativo». Ciò alla luce del fatto che, rispetto all’edizione passata, «ora c’è un fronte convergente di sigle che lavorano, nel rispetto delle reciproche autonomie, con un’unità di intenti ricca di potenziale e di energia». A tal proposito, le sigle mostreranno «una categoria rispettosa ma fiera, certamente intransigente su progetti di superamento o sterilizzazione, poco collaborativa con i sicari, critica verso mediatori schierati, ma sempre disponibile a dialoghi schietti e davvero costruttivi, non a ciniche finzioni», «controcorrente rispetto ad una professione a tratti litigiosa, venale e ambigua», «che preferisce parlare di servizio, di vantaggio al cittadino, non di fatturato», e che si dice «attenta anche alla sostenibilità imprenditoriale». Quest’ultima «mezzo per raggiungere la piena espressione della propria utilità, non come fine».
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