Dopo la pubblicazione iniziale del 19 settembre, i risultati dello STADA Health Report 2023 sono stati presentati a Milano l’11 ottobre in una conferenza stampa dedicata ai dati del Paese. Come emerso nell’evento, sebbene la prevenzione svolga un ruolo cruciale per salvaguardare la salute e la vita delle persone, «non per tutti gli italiani “prevenire è meglio che curare”, anzi». Secondo quanto evidenziato, «oltre 4 connazionali su 10 non si sottopongono ad alcun controllo preventivo o screening: tra le principali motivazioni, la mancanza di consapevolezza e sensibilità sul tema e le disponibilità economiche limitate».

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Mancata conoscenza e poca disponibilità economica tra i motivi della mancata prevenzione. Il quadro, definito “poco confortante”, ha mostrato che «il 42% degli italiani – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – non effettua nessun check-up, mentre circa metà del campione intervistato (49%) aderisce solo ad alcune attività di prevenzione: tra i controlli medici più diffusi, le visite odontoiatriche (59%) e gli esami del sangue (51%)» Inoltre «percentuali più basse di adesione per quanto riguarda gli screening per il tumore all’intestino (30%) e per il tumore della pelle (26%) e la gastroscopia (11%)». Si registrano anche alcune differenze di genere: «Le donne risultano essere più propense a sottoporsi a visite ginecologiche (69%) o a programmi di screening per il tumore alla mammella (66%), mentre poco più di 4 italiani su 10 di età superiore ai 55 anni (42%) partecipa a screening della prostata e solo il 9% degli uomini si sottopone a controlli per il tumore ai testicoli». Ma quali sono gli ostacoli che impediscono una più ampia adesione ai controlli sanitari? Come si legge nel report, «per il 29% degli intervistati la causa principale è la mancanza di conoscenza di quali controlli effettuare o la scarsa disponibilità economica, mentre il 18% lamenta la mancanza di tempo e il 16% sostiene di non aver bisogno di sottoporsi ad alcune attività di prevenzione».

Miglioramento del benessere mentale. Non ci sono, però, solo dati scoraggianti: il Report ha evidenziato anche alcuni risultati positivi. Si tratta del migliorato benessere mentale. Come emerso dall’analisi dei dati raccolti, «il 70% degli intervistati – principalmente uomini e over 55 – dichiara che la propria salute psichica è “buona” o “molto buona”, registrando un +10% rispetto al 2022: un trend in crescita che si riscontra anche negli altri Paesi coinvolti nella survey. Anche la qualità del sonno è migliorata: due italiani su tre (67%) – in particolare uomini e di età compresa tra i 18 e i 34 anni – sostengono di riposare bene durante la notte (di contro il 59% nel 2022). Non mancano, comunque, le preoccupazioni – in primis la paura di perdere un familiare (63%), le problematiche legate alla salute (61%) o di carattere economico (50%) – che solitamente sono discusse in privato, in famiglia o nella propria cerchia di amici (44%), anche se un italiano su quattro (24%) preferisce non confidarsi con nessuno».

Calo della fiducia dei cittadini. Un altro topic preso in esame dallo STADA Health Report è il livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del sistema sanitario. Secondo i ricercatori «come negli altri Stati, anche nel nostro Paese si registra un calo della fiducia dei cittadini, passando dal 69% nel 2021 al 51% nel 2023, posizionando l’Italia al terz’ultimo posto, seguita solo dalla Serbia e dalla Polonia. A preoccupare un nostro connazionale su tre – soprattutto donne e over 55 – è la difficoltà di approvvigionamento dei farmaci. Di contro, gli italiani sono tra i più fedeli in Europa alla farmacia (73%) e due su cinque sono favorevoli alla vaccinazione presso questo presidio sanitario, con una percentuale (40%) di gran lunga superiore alla media europea (24%). Infine, l’Italia è nella “top 3” per quanto riguarda l’uso della ricetta elettronica (76% di contro una media europea del 45%)».

Il focus 2023 dello STADA Health Report è sulla prevenzione. Luca Vitaloni, senior research manager di Human8, ha sottolineato che «mentre il Report dello scorso anno ha mostrato come il Covid-19 abbia avuto un impatto significativo sulla salute mentale e fisica degli italiani, quest’anno il focus dello STADA Health Report è sulla prevenzione. Abbiamo intervistato 2mila italiani e i risultati evidenziano una significativa distanza tra l’importanza di adottare misure preventive e il numero di italiani che si sottopone effettivamente a controlli preventivi adeguati». Nel dettaglio, come evidenziato da Vitaloni, «abbiamo osservato che oltre il 40% degli italiani non si presenta ad alcun controllo medico e che quasi un italiano su tre non è nemmeno consapevole che potrebbe sottoporsi a dei controlli o non se li può permettere. Siamo davvero grati della partnership con il Gruppo STADA e auspichiamo che i dati di questa ricerca contribuiscano ulteriormente alla mission dell’azienda di prendersi cura della salute delle persone».

Riflessione sui reali bisogni di salute dei cittadini. Salvatore Butti, general manager & managing director di EG STADA Group, ha evidenziato che «ancora una volta lo STADA Health Report ci consente di avere a disposizione dati utili per fare un’attenta riflessione sui reali bisogni di salute dei cittadini. In particolare, ciò che emerge in maniera molto chiara nell’edizione di quest’anno è quanto ancora si debba fare in termini di prevenzione: uno sforzo che deve coinvolgere tutti, Istituzioni, operatori sanitari e aziende. Da anni noi di EG STADA ci impegniamo per sensibilizzare la collettività sull’importanza di una corretta attività di prevenzione sostenendo giornate di screening in farmacia e supportando il “Tour della salute”, evento itinerante che offre la possibilità di sottoporsi gratuitamente a consulti medici. È anche grazie a questi progetti di sostenibilità sociale che riusciamo a dare concretezza alla nostra purpose, “Caring for people’s health as a trusted partner”».

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