L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha elaborato lo scorso luglio il documento «Andamento della spesa farmaceutica nazionale e regionale nel periodo 2019-2021», contenente i dati relativi alla spesa farmaceutica 2019-2021, con particolare riferimento ai farmaci erogati dal Servizio sanitario nazionale. Nel rapporto si legge che «l’analisi del trend della spesa farmaceutica sostenuta dal Ssn mostra una sostanziale stabilità della spesa a carico del Ssn, che si è osservata in particolare negli ultimi anni (2019-2021) corrispondenti al periodo pre e post pandemia». Inoltre «la spesa per l’acquisto privato da parte dei cittadini (circa 7,7 miliardi nel 2021) continua a essere una quota di spesa consistente che necessita di essere monitorata anche ai fini della valutazione dell’appropriatezza».

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Spesa farmaceutica, tra costi e sostenibilità

L’Aifa sottolinea che «se rapportata ai livelli di finanziamento previsti (e in modo specifico la spesa relativa agli acquisti diretti), evidenzia delle differenze tra le regioni: se, infatti, in un gruppo di regioni (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana) che rappresentano più del 45% degli assistiti complessivamente le risorse coprono quasi la totalità della spesa, in altre regioni, nonostante l’effetto di ‘compensazione’ tra le due componenti di spesa, si osservano livelli di spesa ben superiori alle risorse disponibili». Quanto alla rimodulazione dei tetti di spesa, in vigore dal 2021, l’Aifa evidenzia che «ha prodotto un efficientamento avvicinando le risorse stanziate alla spesa effettiva; ha comportato infatti una riduzione dello sfondamento della spesa per acquisti diretti di oltre 1 miliardo di euro; si è ridotto l’avanzo registrato per la spesa convenzionata, che tuttavia si è attestato su valori superiori ai 500 milioni».

Il trend decrescente della spesa farmaceutica convenzionata

Leggendo l’analisi emerge che relativamente alla spesa farmaceutica convenzionata, nel periodo preso in considerazione, «sia a livello nazionale che per quasi tutte le regioni si osserva un andamento decrescente nel tempo. In sintesi «le regioni e province autonome sono state raggruppate in base ai seguenti range di spesa convenzionata: regioni con un massimo di spesa entro gli 8 milioni di euro (Valle d’Aosta, P. A. Bolzano, P.A. Trento, Molise e Basilicata), regioni con un range di spesa fino tra 10 mln e 25 mln di euro (Friuli Venezia Giulia, Liguria, Umbria, Marche, Abruzzo, Calabria e Sardegna), regioni con un range di spesa fino tra 25 mln e 55 mln di euro (Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Puglia) e regioni con un range di spesa oltre i 55 mln di euro (Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia)». L’Aifa specifica che «complessivamente l’abbassamento del tetto nella Convenzionata dal 7,96% al 7% del FSN ha determinato un avvicinamento tra le risorse stanziate e i reali fabbisogni; se questo efficientamento delle risorse si può osservare in alcune regioni come Lombardia, Lazio, Sicilia, tuttavia in altre regioni, come Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, si mantiene ancora un ampio margine tra le risorse stanziate e la spesa effettiva».

Si rimanda alla lettura dettagliata del rapporto nella sezione “Documenti allegati”.

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