spesa farmaceuticaL’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato un nuovo report relativo al “Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale”, che prende in considerazione il periodo gennaio – novembre 2017. «La spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del Ssn, calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche – spiega l’Aifa – si è attestata a 7.463 milioni di euro, evidenziando un decremento, rispetto all’anno precedente, pari a 88 milioni (-1,2%)». Al contempo, il numero di ricette (533 milioni), ha mostrato nu calo dello 0,6%, mentre l’incidenza del ticket è aumentata dello 0,9% (+12 milioni di euro), così come le dosi giornaliere dispensate (+3,3%).
L’agenzia ha precisato che «la spesa farmaceutica convenzionata che le Regioni pagano con DCR alle farmacie, cioè quella al netto degli sconti versati dalle farmacie e di tutti i tipi di compartecipazione, è stata pari a 7.621,4 milioni di euro». Invece, «la spesa farmaceutica convenzionata, che concorre al tetto di cui alla legge 236/2016, cioè quella al netto degli sconti versati dalle farmacie, del payback 1,83% versato alle regioni dalle ditte e anche dei diversi pay-back versati sempre alle Regioni, ma al lordo dei ticket regionali, è stata pari a 7.765,2 milioni di euro». La compartecipazione totale (somma del ticket per ricetta e dell’eventuale quota di compartecipazione sul prezzo del farmaco a brevetto scaduto rispetto al prezzo di riferimento) è stata di 1.419 milioni, in aumento dello 0,9% rispetto al 2016. Per quanto riguarda la spesa farmaceutica per acquisti diretti, essa è risultata pari all‘8,4% del FSN, contro un tetto fissato al 6,89%.
A livello nazionale, la spesa complessiva del periodo di riferimento è stata pari a 16.376,5 milioni di euro, evidenziando uno scostamento assoluto – rispetto alle risorse complessive del 14,85% (ovvero 15.226,4 milioni di euro in termini assoluti) – pari a 1.150,1 milioni. L’incidenza sul Fondo sanitario nazionale (FSN) è stata pertanto pari al 15,97%: «Si sottolinea che tale disavanzo è calcolato avendo escluso dalla spesa farmaceutica la stima delle risorse stanziate con i fondi per i medicinali innovativi oncologici e non oncologici», ha specificato l’Aifa. A sforare il limite sono state sette regioni: Abruzzo, Puglia, Calabria, Sardegna, Campania, Lazio, Marche e Lombardia. Le più virtuose sono state invece la provincia di Bolzano, l’Emilia Romagna e il Veneto.

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