sacchetti di plasticaLa nuova legge che vieta l’uso di sacchetti in plastica in funzione di borse di plastica biodegradabili e compostabili, ha come finalità la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Tutte le attività, comprese le farmacie, a partire dal 1 gennaio 2018 hanno adeguato l’attività di distribuzione dei sacchetti, in conformità con i requisiti della nuova normativa. A distanza di alcuni mesi dall’entrata in vigore, Federfarma ha divulgato una circolare a seguito di un incontro con i vertici di Assobioplastiche, associazione che rappresenta le aziende del settore, la quale ha informato che il «sistema industriale sconta ancora la presenza sul mercato di prodotti con dichiarazioni mendaci e non rispondenti a quanto dichiarato nelle certificazioni di conformità».

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Per questo motivo, spiega la circolare, «al fine di evitare l’acquisto di materiale che potrebbe rivelarsi non conforme ai requisiti vigenti, la scrivente invita le farmacie a chiedere ai propri fornitori l’assicurazione scritta che i prodotti ordinati siano conformi a quanto disposto dalla vigente normativa». Federfarma aveva pubblicato, nel gennaio 2018, una circolare contenente i consigli su come riconoscere i sacchetti conformi alla normativa.

Federfarma ha inoltre ricordato le sanzioni in caso di violazione della norma. In particolare, il sindacato sottolinea che «la commercializzazione di borse di plastica per il trasporto che non corrispondono alle caratteristiche previste dalla norma è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 euro a 25.000 euro. La sanzione è aumentata fino al quadruplo del massimo (100.000 euro) se la violazione del divieto riguarda quantità ingenti di sacchi per l’asporto o un valore della merce superiore al 10% del fatturato del trasgressore, nonché nel caso di utilizzo sulle borse di diciture o altri mezzi elusivi degli obblighi previsti dalla normativa. All’accertamento delle violazioni provvede, d’ufficio o su denuncia, la polizia amministrativa».

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