Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, ripercorre in un’intervista a FarmaciaVirtuale.it le fasi salienti dell’ultimo anno, mettendo in luce i profondi cambiamenti che la farmacia sta affrontando. Esortando i colleghi a non spaventarsi di fronte a questa trasformazione, la dirigente sottolinea quelli che, a suo avviso, devono rimanere i punti saldi della professione, ovvero che il farmaco resti il core business della farmacia pur con l’aggiunta dei servizi, e che la farmacia si mantenga indipendente e di proprietà del farmacista. «Ho sempre lavorato per l’indipendenza della farmacia – spiega Annarosa Racca. Poi è arrivata una norma che ha permesso ai capitali di entrare anche nel nostro settore, ma ritengo che un farmacista che ha studiato, ha vissuto anni di professione, investendo tempo e risorse nella sua attività, debba avere la libertà e l’indipendenza di poter lavorare da solo. La farmacia deve essere del farmacista».

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Un plauso a tutti i farmacisti

«Credo che quest’anno la nostra attività sia molto cambiata e sia andata incontro a una grande evoluzione – sostiene la dirigente -. Devo fare un plauso a tutti i colleghi, perché insieme abbiamo dimostrato che la farmacia è un reale presidio del Sistema sanitario nazionale. Un presidio che non si è mai tirato indietro, restando sempre aperto e operativo nei giorni più difficili della pandemia». La presidente osserva poi che è cambiato in modo sostanziale anche il modo di lavorare, grazie alla spinta che ha ricevuto l’informatizzazione dell’attività. «Ed è cambiata molto anche la gente – ha aggiunto Annarosa Racca -. Abbiamo riscontrato una forte riduzione delle cure ordinarie, perché tutti sono stati costretti a isolarsi in casa per mantenere il distanziamento sociale, trascurando così le patologie croniche. Il che ha avuto una ripercussione sul numero delle ricette, interrompendo quel percorso di salute che gli Italiani avevano intrapreso».

«I cambiamenti non ci spaventino»

La presidente di Federfarma Lombardia esorta poi i colleghi farmacisti a non spaventarsi di fronte alle trasformazioni che stanno vivendo, perché la farmacia si è sempre rinnovata in base alle esigenze dei tempi. «Questa profonda trasformazione – afferma – non deve assolutamente spaventarci. Non solo, infatti, abbiamo dimostrato quanto la farmacia dei servizi sia stata utile per i cittadini, abbiamo incrementato i nostri servizi, dematerializzato le ricette e portato a casa i farmaci ai malati. E su questo dobbiamo costruire la nostra farmacia. Dobbiamo fruire dell’opportunità del Recovery Plan e insieme allo Stato dovremo continuare a pensare a una farmacia che sia sempre la farmacia che gli Italiani vogliono. Ritengo che questo sia il compito della Federfarma nazionale e delle Federfarma Regionali e provinciali. Dobbiamo lavorare per tutte le farmacie, senza che nessuno resti mai indietro. Quest’anno purtroppo sono state organizzate soltanto riunioni e assemblee on-line, ma il contatto con i colleghi non è mai venuto meno, anche attraverso le numerose circolari che abbiamo inviato. Continuiamo a confrontarci, perché insieme dobbiamo andare avanti. Non dobbiamo spaventarci: sono cambiati gli obiettivi di salute e di spesa, ma ciò deve solo permetterci di attrezzarci per la farmacia del futuro».

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