«Abbiamo selezionato alcune delle patologie più ricorrenti nel consiglio del farmacista e tra queste anche tra le più pericolose per la salute, poi fatto una valutazione accurata delle linee guida di società scientifiche nazionali ed internazionali, vorremmo che i farmacisti che operano nelle parafarmacie italiane e non solo, le utilizzassero nel momento del consiglio per quanto di loro competenza». È quanto annunciano il Movimento nazionale liberi farmacisti-Confederazione unitaria delle libere parafarmacie italiane (Mnlf-Culpi) e la Federazione nazionale parafarmacie italiane (Fnpi), a pochi giorni dall’avvio dei lavori degli Stati generali delle parafarmacie, previsti per domenica 28 aprile 2019 presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, nell’aula Corrado Gini presso il Dipartimento di Scienze Statistiche.
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«Tra le linee guida scelte – spiegano le sigle – c’è anche quella dell’autorevole National institute for health and care excellence (Nice), punto di riferimento per lo sviluppo delle linee guida internazionali dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica, della Società Italiana Pediatri, della Società Europea di Cardiologia, dell’Istituto Superiore di Sanità e quella adottata dalla Regione Emilia Romagna per una patologia dell’età pediatrica». La presentazione delle linee guida, di cui saranno forniti ulteriori dettagli in occasione del congresso, «vuole essere una ulteriore conferma di come il professionista che opera negli esercizi di vicinato sia a tutti gli effetti un operatore sanitario e rappresenti una risorsa per l’intero sistema sanitario nazionale. Risorsa sino ad ora non utilizzata».
Un’ulteriore novità in aggiunta alle linee guida, riguarda quella della somministrazione di personale laureato al banco, istanza che i presidenti delle rispettive associazioni indirizzeranno ai titolari di parafarmacia: «Di comune accordo – spiegano le associazioni – abbiamo deciso di chiedere a tutti i titolari di parafarmacia di far dispensare qualsiasi farmaco solo da personale laureato ed abilitato, solo da farmacisti, questo anche se la legge consente che i farmaci da banco possano essere dispensati da personale non laureato alla presenza e sotto il controllo del farmacista». Inoltre, «verrà chiesto di assumere personale laureato solo ed esclusivamente con Ccnl di categoria e di non applicare nessun altro contratto di lavoro afferente a settori diversi».
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