medicinali-a-base-di-cannabisFare chiarezza sulla prescrizione e dispensazione dei medicinali a base di cannabis: è questo l’intento di Federfarma, che tramite una circolare informa i farmacisti sugli aspetti più importanti legati all’argomento. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, la Federazione sottolinea che la sostanza deve essere comprata mediante buono acquisto soltanto presso i distributori autorizzati e ogni movimentazione, sia in entrata che in uscita, deve essere annotata nel registro stupefacenti. Dal 2016 è in corso una produzione nazionale di cannabis per uso medico nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, per una distribuzione alle farmacie al prezzo di 6,88 euro al grammo, IVA esclusa. Per avere informazioni e richiederla, è possibile accedere al sito www.farmaceuticomilitare.it. È richiesta una ricetta non ripetibile da conservare in farmacia per due anni dall’ultima annotazione riportata sul registro stupefacenti e deve essere seguita una determinata procedura per la dispensazione: il medico deve ottenere dal paziente il consenso al trattamento e specificare nella ricetta le esigenze particolari che giustificano la prescrizione, lo stesso medico deve poi trascrivere, senza riportare le generalità del paziente, un riferimento numerico o alfanumerico di collegamento a dati d’archivio in proprio possesso che consenta di risalire all’identità del paziente in caso di richiesta da parte dell’autorità sanitaria, e le ricette, in originale o in copia, devono essere trasmesse mensilmente dal farmacista all’azienda sanitaria locale. Inoltre, al medico è richiesto di annotare a fini statistici, su un’apposita scheda, i dati anonimi dei pazienti relativi a età, sesso, posologia in peso di cannabis ed esigenza di trattamento. Per quanto riguarda l’allestimento della preparazione, il farmacista indica secondo la posologia e le modalità di assunzione specificate dal medico prescrittore: sarà possibile utilizzare le preparazioni messe a disposizione assumendole per via orale o per via inalatoria, ma in entrambi i casi è consigliabile iniziare da dosaggi minimi su indicazione del medico, per poi eventualmente regolarli in funzione dell’effetto farmacologico o di effetti collaterali avversi. La copia della ricetta timbrata e firmata dal farmacista all’atto della dispensazione deve essere consegnata al paziente o alla persona che ritira la preparazione a base di cannabis, con divieto di consegna a minori o a persone manifestamente inferme di mente. Altri aspetti importanti riguardano la rimborsabilità a carico del Servizio sanitario regionale, subordinata alle indicazioni emanate dalla Regione e dalle Province autonome, la fitosorveglianza per sospette reazioni avverse riscontrate segnalate dagli operatori sanitari presso l’Istituto Superiore di Sanità, e il divieto di propaganda pubblicitaria, effettuata anche in modo indiretto, di preparazioni a base di cannabis sui siti delle farmacie o su altri portali. Ulteriori informazioni sull’argomento sono disponibili sul sito del Ministero della Salute, nella sezione “Uso medico della cannabis”.

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