associazione italiana celiachiaSostituire il buono cartaceo per l’acquisto di prodotti privi di glutine con quello digitale consente di risparmiare e di migliorare la qualità di vita dei pazienti. Ad affermarlo è l’Associazione Italiana Celiachia (AIC), che ha per questa ragione invitato le Regioni «a seguire l’esempio della Puglia, nella quale in un anno grazie al passaggio ai buoni digitali si è realizzato un risparmio di ben 1 milione di euro. Un modello virtuoso che se venisse applicato anche nel resto del Paese produrrebbe vantaggi non solo per le casse del Servizio sanitario nazionale ma anche per i cittadini celiaci, semplificando l’accesso alla terapia senza glutine».

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Il nuovo sistema, infatti, «non solo garantisce un controllo della spesa capillare e trasparente, ma facilitando la circolarità del buono nei diversi canali distributivi, permette di semplificare in maniera significativa le procedure di rendicontazione da parte delle farmacie, delle parafarmacie e degli esercizi convenzionati. Offre quindi al paziente la possibilità di decidere dove e quanto spendere svincolandolo da un obbligo di spesa per un importo pari al valore del buono cartaceo al quale è attualmente costretto». Si tratta dunque, secondo l’associazione, di una novità che può rappresentare un aiuto anche per la categoria dei farmacisti.

«Da tempo – ha spiegato Giuseppe Di Fabio, presidente dell’AIC – siamo impegnati nel chiedere che la digitalizzazione e la circolarità dei buoni, spendibili in tutti i canali distributivi a prescindere dalla propria residenza, sia estesa a tutte le Regioni italiane. Questo anche nell’ottica di una rendicontazione trasparente e automatica. E il risparmio attuato in Puglia calcolato in un milione di euro in un anno ci conferma come la strada della digitalizzazione sia il modello organizzativo più virtuoso per continuare a garantire una terapia sostenibile nel presente e, soprattutto, nel futuro, quando i celiaci ancora inconsapevoli saranno diagnosticati. Non solo: grazie ai dati pugliesi stimiamo un risparmio a livello nazionale di circa 20 milioni di euro per ogni anno. Tutto questo migliorando e modernizzando contemporaneamente la qualità della vita dei celiaci». Di recente, come riferito ai propri lettori dal nostro giornale, è stato aggiornato il registro nazionale degli alimenti speciali senza glutine. Le novità entreranno in vigore dal mese di gennaio del 2019.

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