interessi legaliA partire dal 1 gennaio 2019, il tasso degli interessi legali passa dallo 0,3% attuale allo 0,8%. L’aumento riguarderà i pagamenti effettuati oltre la naturale scadenza, a partire dal 1 gennaio 2019. Tale variazione ha implicazioni anche di carattere fiscale: gli importi dovuti all’Erario effettuati in caso di ritardo o a seguito di ravvedimento operoso, saranno maggiori rispetto ai precedenti.

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A tal proposito, l’Agenzia delle Entrate, sulla rivista Fisco Oggi, ricorda che gli interessi «vanno calcolati dal giorno successivo a quello entro il quale doveva essere assolto l’adempimento tributario, fino al giorno in cui si effettua il pagamento, applicando per ogni periodo il tasso di interesse legale in vigore pro rata temporis». L’Agenzia evidenzia inolre un esempio pratico: «Sul versamento del saldo Imu, effettuato il 15 gennaio 2019 (scadenza ordinaria il 17 dicembre 2018) bisognerà calcolare gli interessi dello 0,3% dell’imposta dovuta dal 18 al 31 dicembre e dello 0,8% dal 1° al 15 gennaio».

Infine, «la variazione, determinata in misura pari alla media aritmetica dei parametri indicati dal codice civile (articolo 1284, comma 1), che inoltre assegna al ministro dell’Economia e delle Finanze il compito di intervenire e modificare il saggio di interesse legale sulla base del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a dodici mesi, tenendo conto anche del tasso di inflazione registrato nell’anno, è prevista dal decreto 12 dicembre 2018 del Mef, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di sabato 15 dicembre 2018».

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