Oggi il cittadino viene supportato da sistemi tecnologici avanzati nelle più disparate e semplici attività quotidiane come spostamenti, prenotazioni e durante la spesa al supermercato. Anche il settore farmaceutico negli ultimi anni è stato oggetto di importanti cambiamenti evolutivi, non solo sotto il punto di vista del farmaco in sé, ma anche per quanto riguarda la tecnologia di gestione e erogazione dei servizi. Infatti, sono state introdotte la dematerializzazione delle ricette, le prestazioni di telemedicina, sistemi di assistenza online e vendita sul web di farmaci che non necessitano di prescrizione medica. È proprio in questo contesto che si inserisce Francesco Zaccariello, Managing Director di Atida eFarma, investitore e uno dei dieci giovani imprenditori italiani di spicco secondo la classifica stilata da Conosci Milano.
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Cosa riserva il futuro per il farmacista tradizionale?
Zaccariello ha sottolineato che «l’intelligenza artificiale non deve essere demonizzata, ma nemmeno osannata; come sempre, la soluzione deve stare nel mezzo. Il settore farmaceutico e in particolare le farmacie negli ultimi anni stanno attraversando un boom evolutivo, ne sono io stesso testimone quando ho fondato eFarma, all’epoca sembrava un’idea molto lontana dalla realizzazione e invece eccomi qui dieci anni dopo. Ricordo che con l’avvento dell’e-commerce nel settore farmaceutico ci si era posti lo stesso quesito ma, come possiamo ben vedere, la farmacia tradizionale e il settore e-commerce dopo dieci anni continuano a convivere tranquillamente e ognuno ha trovato la propria dimensione di crescita».
«Farmacista non verrà mai sostituito dall’intelligenza artificiale»
Secondo Zaccariello, «l’aspetto che più mi lascia dubitare di una totale sostituzione del farmacista è che l’utilizzo di queste piattaforme annienta interamente l’attività di relazione, cioè la parte più nobile di qualsiasi lavoro. In questo modo vengono a mancare le fasi di ascolto, consulto, elaborazione delle informazioni ricevute dal paziente, il feedback e in ultimo il contatto umano, quello che si fa guardandosi negli occhi. Quest’ultimo è forse l’aspetto più importante, spesso i pazienti si rivolgono al farmacista, oltre che per una cura, anche per avere conforto e rassicurazione. Penso quindi che il farmacista non verrà mai sostituito dall’intelligenza artificiale, però se vorrà continuare ad avere un ruolo cardine in questo settore dovrà imparare a sfruttare le potenzialità di ChatGPT a proprio favore e abbinare alle proprie conoscenze tecnologiche anche un servizio che sia di valore per i propri clienti».
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