farmaci non autorizzatiIl fenomeno della vendita illegale di medicinali online non sembra accennare a diminuire. Almeno stando allo sforzo che i colossi del web sono costretti ad effettuare per via del proliferare degli annunci fraudolenti. Nel suo ultimo rapporto annuale sulla propria attività di vigilanza, infatti, Google ha affermato di aver boccato solamente nel corso del 2016 ben 68 milioni di annunci pubblicitari «per prodotti farmaceutici non autorizzati». Una cifra decisamente alta, e che risulta anche in netto aumento rispetto al dato registrato nell’anno precedente: nel 2015 le pubblicità censurate da Google erano infatti sei volte di meno, ovvero 12,5 milioni. Certo, come spiegato dallo stesso gigante di Mountain View, ciò è dipeso da un aumento e da un miglioramento delle attività di controllo da parte dei tecnici del motore di ricerca: Google afferma di aver raddoppiato gli sforzi per rilevare i siti che propongono prodotti illegali. Basti pensare che, in totale, gli annunci bloccati sono arrivati alla cifra astronomica di 1,7 miliardi. Ma un aumento così ampio può lasciare immaginare che un numero crescente di malintenzionati si stia lanciando nel business della vendita online di prodotti illegali. In particolare, sono stati denunciati 47.000 siti internet per truffa: si tratta di portali che vendevano prevalentemente prodotti per la perdita di peso. Come noto, in Italia la vendita online di farmaci è lecita, se operata da farmacisti che abbiano ricevuto una specifica autorizzazione da parte del ministero e delle regioni ad operare online. I siti internet realmente collegati a delle farmacie sono riconoscibili grazie ad un bollino che viene rilasciato dal ministero: chi vuole ottenerlo, dopo aver ricevuto il via libera dalla propria amministrazione regionale, deve compilare un’istanza che è reperibile online (http://www.salute.gov.it/FarmaEcomm/ ), ed inviarla tramite posta elettronica all’indirizzo dgfdm@postacert.sanita.it , allegando copia del documento di identità, nonché dell’autorizzazione rilasciata dalla regione o dalla provincia autonoma. A quel punto scatteranno gli accertamenti ministeriali e, una volta superati, sarà consegnato il bollino.

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