Prescrizioni effettuate da farmacistiI deputati dell’Assemblea nazionale, in Francia, hanno deciso di scartare la proposta, avanzata alla metà di ottobre del 2018, di avviare in due regioni della nazione europea, nel corso del 2019, una sperimentazione per consentire ai farmacisti di dispensare autonomamente medicinali soggetti a prescrizione medica. Il Parlamento ha così ribaltato il giudizio che era stato dato in un primo momento sulla questione dalla commissione per gli Affari sociali. Quest’ultima aveva infatti concesso il proprio parere positivo sulla questione, lasciando immaginare che l’avvio della fase di test fosse ormai ad un passo.

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La notizia del no arrivato dall’Aula è stata diffusa dal giornale specializzato Le quotidien du pharmacien, secondo il quale a chiedere di bloccare l’introduzione della novità è stato lo stesso relatore del progetto di legge sul finanziamento del Servizio sanitario transalpino (noto con la sigla PLFSS 2019). Si tratta di Olivier Veran, deputato del dipartimento dell’Isère, che ha commentato l’opposizione all’emendamento che era stato invece presentato da Delphine Begarry – membro del partito La République en Marche, del presidente Emmanuel Macron – spiegando che la questione «non è ancora matura».

L’idea – come riferito ai lettori dal nostro giornale – era di avviare un progetto la cui durata avrebbe dovuto essere di tre anni, in due regioni scelte dai ministri della Salute e della Sicurezza sociale. La sperimentazione avrebbe dovuto riguardare unicamente alcune patologie (la cistite, la congiuntivite e l’eczema), mentre i medicinali coinvolti sarebbero stati specificati tramite un’ordinanza ad hoc. Il tutto ispirandosi al modello Netcare che esiste in Svizzera: nel marzo del 2018, il 20% delle farmacie elvetiche proponeva già questo tipo di servizio ai pazienti. Secondo i deputati dell’Assemblea nazionale, tuttavia, la Francia non è evidentemente pronta per questo tipo di cambiamento, che avrebbe rappresentato una piccola rivoluzione per il mondo della farmacia.

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