Si era dimesso per incompatibilità, ma su esplicita richiesta dai colleghi ritorna alla presidenza della Federazione nazionale parafarmacie italiane. È quanto annuncia Davide Giuseppe Gullotta, farmacista, già presidente della Fnpi, in occasione degli Stati generali delle parafarmacie svolti domenica 28 aprile Roma, presso l’Università degli studi “La Sapienza”. Secondo quanto spiega Gullotta «si riparte da una forte collaborazione con il Movimento nazionale liberi farmacisti (Mnlf), con cui condividiamo idee e intenti». In tal senso, rileva il dirigente, «ripartiamo, sopratutto, da dati chiari ed ufficiali che smentiscono tutti quelli che, in questi mesi, parlavano di parafarmacie in crisi, di poche parafarmacie di farmacisti; coloro che, evidenziando problematiche distorte e lontane dalla situazione reale, volevano svendere e sacrificare un’importante realtà imprenditoriale e professionale».

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Secondo Gullotta «i dati presentati agli stati generali sono chiari ed incontrovertibili e, provenienti da fonti ufficiali e certificate, vanno a smentire tutta la linea intrapresa da quelle associazioni, o presunte tali, che puntano al vantaggio per pochi autoproclamatisi “puri”». Nello specifico, «le parafarmacie in Italia – spiega il neopresidente della Fnpi – sono oltre 4300 e, nonostante una crisi economica ancora forte ed un Pil praticamente fermo allo 0,2% di crescita, aumentano di numero e di fatturato». Per quanto attiene le attività operanti all’interno della Grande distribuzione organizzata (Gdo), Gullotta evidenzia che  «sono meno del 10% del totale e quelle appartenenti a titolari di farmacia o agli stessi riconducibili sono una minoranza».

Gullotta auspica «la volontà di crescere e sviluppare un settore, quello della parafarmacia, che andrebbe non distrutto e denigrato, ma preso ad esempio e valorizzato». Per andare in tale direzione, «ci rivolgiamo al ministro Grillo chiedendole di guardare alle esperienze dei farmacisti in parafarmacia che, nonostante ostacoli e continue minacce di chiusura, continuano ad investire sulla propria professione e ad assumere colleghi». Anche alla luce dei dati relativi alla liberalizzazione dei farmaci di automedicazione, in base ai quali, conclude Gullotta «ha creato, dopo 10 anni, 4300 attività nuove sul territorio, nella grande maggioranza detenute da farmacisti non ricollegabili a titolari di farmacia, e oltre 10mila posti di lavoro e continuiamo a crescere».

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