Le farmacie comunali avranno un ruolo nella sperimentazione della Farmacia dei servizi. È in sintesi la posizione di Assofarm, in rappresentanza delle farmacie pubbliche, che ha ribadito l’importanza della rete delle farmacie comunali dislocate sul territorio nazionale. «Nei prossimi giorni – evidenzia Venanzio Gizzi, presidente dell’associazione di categoria – ogni coordinamento locale di Assofarm comunicherà alla propria Regione la richiesta di arruolamento delle farmacie comunali alla sperimentazione». In tale direzione, «coerentemente con le posizioni espresse da sempre in materia di servizi in farmacia – prosegue Gizzi -, le comunali manifesteranno un particolare interesse per i servizi di tipo cognitivo, come presa in carico di pazienti cronici, screening, fascicolo sanitario elettronico».
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Per rendersi parte attiva nell’erogazione della Farmacia dei servizi, Gizzi sottolinea che sarà utilizzata «una piattaforma di formazione per i propri dipendenti che negli anni ha raggiunto alti livelli qualitativi». Ciò per «vivere pienamente la vocazione sociale dell’essere farmacia comunale, tanto verso i cittadini quanto nei confronti dei sistemi sanitari regionali». Come è noto, lo scorso ottobre la Conferenza Stato-Regioni ha sancito l’accordo tra il Governo, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e Bolzano sul documento recante «Linee di indirizzo per la sperimentazione dei nuovi servizi nella farmacia di Comunità».
Le prime nove Regioni interessate dalla sperimentazione recepiranno l’accordo emanando le direttive attuative sulla base di quanto deliberato. Successivamente sarà erogata una prima tranche del 20% degli importi previsti e le successive quote dell’80%. Tra le prime a recepire l’accordo, la Puglia, i cui farmacisti sono pronti a partire con l’attività sperimentale.
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