Distribuzione diretta«Il 17 gennaio scorso si è svolta una ulteriore riunione del Tavolo sulla farmaceutica, convocato dai ministeri dello Sviluppo economico e della Salute e a cui hanno partecipato tutte le componenti della filiera del farmaco». A renderlo noto è Federfarma, che sottolinea come l’incontro si sia concentrato sulla questione della spesa farmaceutica, dopo gli aumenti registrati nel 2015 e nel 2016 nella spesa per farmaci in distribuzione diretta. Nel corso della riunione, l’associazione di categoria ha evidenziato «le criticità derivanti dal ricorso estensivo alla distribuzione diretta e la necessità di rivedere il sistema attuale, riportando in farmacia i medicinali oggi distribuiti direttamente dalle Asl sulla base di motivazione di natura non prettamente sanitaria. Questo anche alla luce del fatto che la distribuzione diretta in varie aree del Paese riguarda sempre più spesso anche farmaci di fascia A al di fuori del PHT, utilizzati comunemente per le principali patologie croniche». In questo senso Federfarma ha suggerito di «escludere dal PHT i medicinali di uso consolidato e a brevetto scaduto, come peraltro già previsto dalla legge e in linea con il lavoro preparatorio effettuato in collaborazione con SIFO, e di far diventare il PHT un elenco flessibile nel quale inserire in via temporanea i farmaci innovativi e far via via uscire i medicinali che non richiedono più specifici controlli da parte delle strutture pubbliche perché ormai di uso consolidato».
Inoltre, la stessa associazione dei titolari di farmacia ha ribadito «la necessità di trasferire dalla distribuzione diretta alla distribuzione per conto il maggior numero di farmaci possibile, in modo da ridurre i disagi per i cittadini e valorizzare il ruolo della farmacia sul fronte del monitoraggio e dell’aderenza alla terapia». Tali proposte sono state condivise dai rappresentanti delle Regioni, in particolare in materia di revisione del PHT. Il Tavolo ha infine deciso di creare un gruppo di lavoro che effettuerà un’analisi delle criticità che si verificano sul territorio, «al fine di elaborare proposte per ricondurre il fenomeno della distribuzione diretta alle reali esigenze di natura strettamente sanitaria».

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