«Farmacieunite accoglie con favore la decisione del Ministro Speranza e di tutto il Governo di coinvolgere le farmacie e i farmacisti italiani nella vaccinazione anti Covid-19 così come di prevedere una remunerazione aggiuntiva sui farmaci Ssn. Le farmacie, anche attraverso l’effettuazione dei tamponi rapidi, hanno dimostrato di essere un valido supporto di prossimità al sistema sanitario nazionale nell’effettuare servizi massivi di screening e nel limitare i tempi di attesa dei cittadini, garantendo qualità e sicurezza». È il commento di Farmacieunite, alla luce della recente concessione ai farmacisti territoriali operanti nelle farmacie della possibilità di inoculare vaccini anticovid. Possibilità che ha ricevuto diversi commenti favorevoli dalle principali sigle di categoria, sebbene le sigle in rappresentanza dei farmacisti titolari di parafarmacie abbiano criticato questa facoltà, sottolineando la necessità della presenza di un medico.

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Occhi a disposizioni e remunerazione aggiuntiva

Nonostante i punti favorevoli, il sindacato territoriale accende i riflettori su due punti da attenzionare: la remunerazione dell’atto di inoculazione e le disposizioni conseguenti. «Ci riserviamo – evidenzia Franco Gariboldi Muschietti, presidente della sigla – ogni necessario approfondimento in merito alla sostenibilità economica del farmacista vaccinatore, visto che si parla di invarianza di spesa, e sulla effettiva concretezza della prevista remunerazione “aggiuntiva” che, da una prima lettura, presenta alti profili di astrattezza che non consentono di valutarne l’impatto sulle farmacie». A queste si aggiungono «le ostilità che già si registrano da molteplici categorie quali: Medici, Infermieri, Parafarmacie e Farmacisti collaboratori», che secondo Farmacieunite non dovrebbero essere sottovalutate.

La remunerazione aggiuntiva in vista del finanziamento annuo

In merito alla remunerazione del servizio di vaccinazione, Farmacieunite evidenzia che «non siano previsti nuovi oneri a carico della finanza pubblica, per la “remunerazione aggiuntiva” sia stato previsto un finanziamento annuo di 50 milioni di euro per il 2021 e 150 milioni di euro per il 2022 mentre, per la vaccinazione da parte dei Medici (si ipotizza che verranno somministrate da parte dei predetti medici circa 56 milioni di dosi), sia stato previsto un finanziamento di 345 milioni di euro solo per il 2021». In merito a tale possibilità «in attesa di verificare la reale portata del Decreto Legge – conclude Muschietti -, auspichiamo che finalmente le farmacie italiane possano realizzare ciò che in molti paesi europei le farmacie già fanno da tempo: vaccinare. Speriamo che si possa ora mettere in chiaro che la professionalità dei farmacisti è un valore importante per il sistema sanitario nazionale che non deve andare disperso; che le farmacie sono una componente fondamentale di questo sistema perché garantiscono tutti i giorni e tutte le ore il presidio sanitario territoriale grazie alla loro capillarità e diffusione su tutto il territorio, dal piccolo paese al centro delle grandicittà».

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