Due emendamenti, relativi alle farmacie, sono stati ritirati nel corso dei lavori delle commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici, comunicazioni del Senato, riunitesi nella seduta pomeridiana di giovedì 17 gennaio 2019, nell’ambito dei lavori relativi alla Conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione, abbreviato come Decreto Semplificazioni.
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Nello specifico, gli emendamenti ritirati sono il 9.0.16, recante «Disposizioni in materia di titolarità e gestione della farmacia», di Di Piazza, Garruti, Dessì, ed il 9.0.20, «Disposizioni in materia di orari delle farmacie», di Sileri, Castellone, Di Marzio, Endrizzi, Mautone, Marinello, Giuseppe Pisani, Garruti, Dessì. Il primo è relativo al contingentamento dei capitali societari al 49%, in sostanza identico a quello successivo 9.0.17, recante «Semplificazioni in materia di titolarità e gestione della farmacia e di distribuzione di farmaci», mentre, il secondo è riferito alla possibilità per le farmacie di prestare servizio in orari aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori. Quest’ultimo oggetto di ritiro probabilmente perché attinente ad una norma già esistente, in particolare al comma 6 dell’articolo 11 del decreto-legge n. 1 del 24 gennaio 2012, pubblicato in GU n. 19 del 24 gennaio 2012, convertito in legge il 24 marzo 2012, n. 27, il quale prevede che «i turni e gli orari di farmacia stabiliti dalle autorità competenti in base alle vigente normativa non impediscono l’apertura della farmacia in orari diversi da quelli obbligatori».
Al momento, sono quindi dodici gli emendamenti presentati relativi alle farmacie, alcuni dei quali riguardanti il possibile riassetto delle quote societarie in capo ai soci non farmacisti, nelle società di capitali, ma anche la possibilità, da parte degli esercizi di vicinato, di commercializzare i farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, a carico del cittadino.
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