ddl concorrenzaPer un provvedimento così pieno di novità, e che incide su un così elevato numero di categorie e professioni, era lecito attendersi un iter complicato in Parlamento. Per questo, non stupisce che il disegno di legge sulla Concorrenza sia ancora al vaglio della commissione Industria del Senato, dopo l’approvazione da parte della Camera arrivata nell’ottobre del 2015 (con, vale la pena di ricordarlo, 269 sì, 168 no e 23 astenuti).
Nonostante le previsioni di chi immaginava un’approvazione definitiva entro la fine dello scorso anno, dunque, nella seconda metà di febbraio il testo è ancora oggetto di analisi e revisioni. E nel corso della settimana che termina venerdì 26 febbraio, l’iter di approvazione è rimasto sostanzialmente in stand-by. Come riferito infatti dall’agenzia Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, quello che si registra è un «nulla di fatto», dipeso dalla «doppia fiducia posta in Aula su due provvedimenti»: il disegno di legge cosiddetto “Milleproroghe” e quello firmato da Monica Cirinnà con il quale si punta ad introdurre una nuova disciplina in materia di unioni civili.
La priorità, insomma, è andata ad altre questioni, e le votazioni sugli emendamenti al Ddl Concorrenza riprenderanno solo martedì prossimo, il 1 marzo: in quella occasione dovrebbero anche essere presentate dai due relatori, Salvatore Tomaselli del Partito democratico e Luigi Marino del gruppo Area Popolare (Nuovo Centro Destra-Udc), le proposte di riscrittura, in particolare per quanto riguarda i settori delle assicurazioni e dell’energia. Ma va detto che la stessa commissione parlamentare dovrà districarsi nell’ambito di un ordine del giorno particolarmente affollato: sono stati infatti inseriti sei decreti governativi sui quali i membri sono chiamati ad esprimere un parere e, sempre in sede consultiva, occorrerà vagliare anche il Ddl per il recepimento delle direttive europee e il collegato su lavoro autonomo e agile. Senza dimenticare che, con ogni probabilità, il testo dovrà poi tornare alla Camera per una nuova lettura, dal momento che il Senato apporterà quasi certamente delle modifiche rispetto al testo approvato da Montecitorio.

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